La pietra donata dal Comune di Senigallia |
Ogni Camera del Lavoro mandera' una pietra a Corleone per costruire un monumento in memoria di Placido Rizzotto, il sindacalista della Cgil ucciso dalla mafia nel 1948. Lo ha annunciato, a nome della segreteria nazionale del sindacato, Serena Sorrentino durante un incontro al cinema Martorana a pochi giorni dal riconoscimento dei resti di Rizzotto trovati in una foiba di Rocca Busambra. ''La partecipazione del sindacato di tutta Italia alla realizzazione del monumento rappresenta - ha spiegato Sorrentino - un piccolo grande gesto con il quale si vuole testimoniare che la memoria di Rizzotto e' viva nel Paese, da Nord a Sud''. Oltre al sindaco Antonio Iannazzo, e' intervenuto il questore di Palermo, Nicola Zito.
PLACIDO RIZZOTTO VIVE (L'album fotografico)
''Fino a poco tempo fa - ha detto il questore - Corleone era accompagnata da una nomea non gratificante. Oggi non e' piu' cosi' e questa sala piena di facce giovani ricorda a tutti come la citta' stia cambiando''. La necessita' di recuperare la memoria di Rizzotto, morto per avere sfidato la mafia del feudo, e' stata sottolineata dal segretario della camera del lavoro di Corleone, Dino Paternostro. ''Ora che sono stati decisi funerali di Stato - ha detto - serve conoscere tutta la verita' e per questo la Cgil chiede che sia riaperta l'inchiesta giudiziaria, come ha fatto Susanna Camusso con una lettera al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e al presidente Mario Monti''. In sala c'era anche Placido Rizzotto, nipote del sindacalista: ''Luciano Liggio - ha detto - pensava di essere riuscito a cancellare la memoria di mio zio. Oggi, a distanza di 64 anni, possiamo affermare che si era sbagliato. Mio zio, invece, sosteneva che, anche se lo avessero ammazzato, ci sarebbero stati altri segretari della camera del lavoro disposti a lottare insieme ai lavoratori. Aveva ragione''. Il valore simbolico della vita e della morte di Placido Rizzotto e' stato sottolineato da Pasquale Scimeca, regista di un film sul sindacalista di Corleone: ''La mafia non si limita a uccidere le persone. Cerca di distruggerne anche la memoria. E' quello che va a ogni costo evitato''. (ANSA).
PLACIDO RIZZOTTO VIVE (L'album fotografico)
''Fino a poco tempo fa - ha detto il questore - Corleone era accompagnata da una nomea non gratificante. Oggi non e' piu' cosi' e questa sala piena di facce giovani ricorda a tutti come la citta' stia cambiando''. La necessita' di recuperare la memoria di Rizzotto, morto per avere sfidato la mafia del feudo, e' stata sottolineata dal segretario della camera del lavoro di Corleone, Dino Paternostro. ''Ora che sono stati decisi funerali di Stato - ha detto - serve conoscere tutta la verita' e per questo la Cgil chiede che sia riaperta l'inchiesta giudiziaria, come ha fatto Susanna Camusso con una lettera al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e al presidente Mario Monti''. In sala c'era anche Placido Rizzotto, nipote del sindacalista: ''Luciano Liggio - ha detto - pensava di essere riuscito a cancellare la memoria di mio zio. Oggi, a distanza di 64 anni, possiamo affermare che si era sbagliato. Mio zio, invece, sosteneva che, anche se lo avessero ammazzato, ci sarebbero stati altri segretari della camera del lavoro disposti a lottare insieme ai lavoratori. Aveva ragione''. Il valore simbolico della vita e della morte di Placido Rizzotto e' stato sottolineato da Pasquale Scimeca, regista di un film sul sindacalista di Corleone: ''La mafia non si limita a uccidere le persone. Cerca di distruggerne anche la memoria. E' quello che va a ogni costo evitato''. (ANSA).
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