“Esprimiamo un giudizio negativo sia sul metodo seguito per la redazione del Bilancio della Regione Siciliana e della legge di stabilità - un metodo rimasto tutto interno alle forze politiche che ha escluso il confronto con le forze sociali rappresentative del mondo del lavoro - sia nel merito dei provvedimenti che non contengono una inversione di marcia in direzione dello sviluppo economico e della crescita del lavoro produttivo”.
Lo dicono, in una nota, i vertici regionali di Confindustria, CGIL, CISL, UIL, CNA, Casartigiani, Confartigianato, C.L.A.A.I., A.G.C.I, Confapi, C.I.A., Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Legaccop, Uniccop, Confcommercio, Confesercenti, UGL, che hanno promosso il primo marzo la ‘marcia per il lavoro e lo sviluppo’ dei 25.000 lavoratori ed imprenditori a Palermo.
“Nella manovra economica – prosegue la nota – manca una vera strategia funzionale capace di dare prospettiva alle imprese, ai lavoratori e ai disoccupati. L’attuale situazione e' giunta a un tale livello di emergenza da non consentire allo stesso Governo nazionale di non assumere una chiara posizione in funzione di supplenza alle istituzioni locali per spendere i fondi comunitari per lo sviluppo. Tale scenario di crisi, privo di un'adeguata strategia, si e' ulteriormente aggravato con l'imputazione coatta del Presidente della Regione. Preoccupa il rischio di vedere ripiombare la Sicilia in una stagione recentemente già vissuta che appesantisce il quadro di incertezza”.
“Vista la gravità, la dimensione e la portata della crisi economica e sociale in Sicilia, le forze sociali che hanno costituito il tavolo permanente "salviamo la Sicilia” richiedono l'urgente avvio di una vera cooperazione istituzionale nel solco delle proposte di concentrazione della spesa e di sostegno alle azioni direttamente collegate agli obiettivi di crescita dell'economia e dell'occupazione. Per questi motivi chiedono al Ministro Barca un urgente incontro per avviare una nuova fase coerente con gli impegni assunti durante la sua recente visita in Sicilia; richiamano l’ARS e la politica regionale a una nuova e totale assunzione di responsabilità per dare priorità a scelte e strategie per arginare la crisi; fanno appello al Presidente del Consiglio affinché il Governo nazionale assuma iniziative di accompagnamento per orientare il Governo Regionale su una reale strategia di risanamento del bilancio e di riduzione del debito contestualmente ad una strategia urgente per accelerare la spesa dei fondi extra regionali per lo sviluppo dell’economia siciliana”.
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