Il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti e una delegazione di familiari di vittime delle mafie, in rappresentanza degli oltre 500 familiari aderenti a Libera, sono stati ricevuti questa mattina al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
Don Luigi Ciotti ha consegnato una scatola di cartoline, a testimonianze di oltre un milione e duecentomila cartoline raccolte in tutt'Italia ed indirizzate al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Corrotti per il bene comune restituiscano cio' che hanno rubato" è il titolo della campagna di Libera e Avviso Pubblico iniziata nel dicembre 2010 e che da Aosta a Trapani ha visto il coinvolgimento di associazioni, sindacati, studenti, botteghe del commercio equo e solidale, amministratori.
Nell'Appello-cartolina Libera si rivolge al Presidente della Repubblica per chiedere di intervenire, nei modi che riterrà più opportuni, affinché governo e parlamento adeguino il nostro codice alle leggi internazionali anticorruzione, a partire da quelle stabilite dalla Convenzione di Strasburgo del 1999. E perché venga finalmente data piena attuazione alla norma, già introdotta nella Finanziaria 2007, che prevede la confisca e il riutilizzo sociale dei patrimoni sottratti dai corrotti al bene comune. "La nostra ha voluto essere prima di tutto una grande campagna di informativa e culturale per risvegliare le coscienze intorno a un fenomeno capillarmente diffuo. La lotta alla corruzione, alle mafie e all'illegalità diffusa - ha commentato Don Luigi Ciotti, presidente di Libera - va collocata nel contesto piu' ampio di un impegno per la tenuta della democrazia ed in questo senso è una battaglia che si gioca sul piano normativo, sul piano dell'etica pubblica e di quella privata". Nell'incontro i rappresentanti dei familiari delle vittime delle mafia hanno consegnato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della XVII Giornata della Memoria e dell'Impegno che si svolgerà quest'anno il 17 marzo a Genova ed il 21 in tantissime località d'Italia, un documento prodotto dagli oltre 500 familiari di vittime delle mafie che si sono riuniti nel novembre del 2010 a Terrasini e lo scorso anno a Potenza.
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