Rosario Crocetta |
“Vi rivelo un segreto, le primarie, i partiti, il centro, la destra e la sinistra, il governo regionale, il centrosinistra unito o diviso: tutto questo non c’entra niente con quello che sta avvenendo a Palermo”.
Rosario Crocetta, eurodeputato, sindaco di Gela per molti anni, si avvicina e con tono solenne ci prepara ad una rivelazione. “Non ha capito niente nessuno”, dice. “Ed è venuto il momento di dire le cose come stanno”, aggiunge con un sorriso sornione.
E come stanno le cose, onorevole?
“Che sono terrorizzati”.
Per quale ragione?
“Fabrizio Ferrandelli non viene né dai salotti della sinistra chic, né dalla borghesia dominante del capoluogo. Palermo è stata dominata da quattro o cinque famiglie. Qualche volta da famiglie di mafia. Non ve ne siete accorti? Fabrizio non è un figlio di papà, è l’antipotere, è un insorto”.
In verità l’escalation di oltranzismo appare in qualche modo fuori posto, perfino fuori dalla storia politica palermitana. La politica si è incattivita… E questo non riguarda solo Ferrandelli.
“Ferrandelli costituisce un oltraggio per i salotti, lesa maestà. Come si permette questo giovanotto a mettersi in mezzo? Un intruso. Che vuole? Non è stato allevato a brioche, non ha fatto vita di partito, non frequenta le persone importanti come Massimino Costa, sin dalla culla. Associazionismo, volontariato, quartieri e parrocchia. Nelle grazie dei gesuiti, non in quelle dei potenti. E poi c’è che la sua è una rivoluzione non violenta: è dialogo, stile. E’ uno che dice ai suoi nemici “violenti”: vi voglio bene. Fabrizio li spiazza tutti”. Odio di classe, dunque. E’ questo che mi sta dicendo, onorevole?
“No, è peggio. Ferrandelli è un “pericolo”, perché non può essere arruolato da alcuno, non avrà mai uno che gli detta le cose da fare. Per quale ragione pensa che stiamo con lui, io e Sonia Alfano, tanto per fare qualche nome? Il modo giusto di fare antimafia è lavorare accanto alla gente, nei quartieri. Fabrizio non opera al Politeama, ma allo Zen o a Brancaccio. Don Puglisi non era il parroco del Politeama”.
Che fine ha fato l’appartenenza politica, l’etica della responsabilità, il senso dello Stato. Palermo è diventata una città “contro”? Trasuda rabbia, veleno, odio politico e sociale…. E’ il trauma provocato dalla fine del berlusconismo, dall’uscita di scena di Totò Cuffaro e della borghesia dominante di destra e di sinistra? Tutte queste cose insieme?
“Fabrizio Ferrandelli avrà un grande compito, ricucire il tessuto sociale, i palermitani hanno bisogno di modelli di comportamento oltre che di buoni amministratori, persone competenti. Una classe dirigente capace di fare opera di pacificazione e di chiudere con il passato”
Ma ancora la partita non è chiusa, stanno cercando un’alternativa, ci sono tentativi in corso a Roma, e non solo.
“Mi fanno ridere, ho sentito circolare dei nomi che non avrebbero il consenso del loro condominio. Si mettano l’animo in pace, se lo tolgano dalla testa, non permetteremo soprusi. Il giochetto napoletano, che stanno tentando, qui non funziona per un motivo semplice. Fabrizio è il nostro De Magistris. Hanno cercato di mascariarlo, ora cercano di cancellarlo… Facessero un esame di coscienza: non aveva mezzi ed ha vinto. Si sono domandati per quale ragione? Chi sfida il popolo, perde”.
Indagini dei carabinieri, interventi della Procura, Senza precedenti…
“Avrebbero voluto delegare ai magistrati ed ai poliziotti la battaglia politica che hanno perso, non accettano il verdetto della democrazia. E’ arrivato il momento di finirla con questa storia: si vada alla sfida elettorale e si affidi agli elettori il responso. Credo che abbiano abusato della pazienza e della buona educazione del giovane Fabrizio. Quell’episodio del teatro Zappalà, non è stato accettato come compagno…di sedia. Davvero incredibile”.
Rita Borsellino è molto arrabbiata, ha bollato le primarie come un mercato delle vacche, inaccettabili per un centrosinistra pulito…
“Voglio bene a Rita, ma vorrei che lei accettasse un fatto: che non la riteniamo adatta al compito di amministrare la città. E’ la sorella di un magistrato “nobile” che ha dato la vita per la sua gente, ma questo non fa di Rita un buon amministratore di una città così complicata e dura come Palermo. Se ne faccia una ragione”.
Ritiene che ci siano le condizioni per un annullamento delle primarie?
“Il Partito Democratico si è pronunciato a tutti i livelli sullo loro validità, si sarebbe dato la zappa sui piedi altrimenti. Sono in corso altri tentativi. Se qualcuno pensa d’intimidirci con denunce tardive è senza capo né coda. Non pieghiamo la testa ai prepotenti, la guerriglia non ci spaventa, mostra solo la debolezza delle ragioni altrui”.
Il caso Palermo potrebbe avere uno strascico nei rapporti fra Pd e gli altri partiti del centrosinistra?
“Si vota per Palermo, non per Vasto, né per il governo regionale. Vogliamo mandare a casa i potenti, quelli che hanno fatto il bello e il cattivo tempo a Palermo, le facce di sempre. Hanno fallito, la città è allo stremo, siamo alla vigilia di una nuova era…”
Lei è ottimista.
“No, sono realista. Sono andato in giro nei quartieri con Fabrizio. Lo chiamano tutti per nome, lo salutano dai balconi. E’ uno di loro, ha capito?”
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