di Luca Landò
Chiediamo al Presidente del Consiglio di tributare ai resti di Placido Rizzotto l’alto onore dei funerali di Stato. Lo chiediamo perché la lotta alla mafia non conosce tempo, perché i crimini di Cosa Nostra non invecchiano mai. Perché Falcone e Borsellino, caduti vent'anni or sono, è come se fossero stati uccisi ieri, anzi oggi. E lo stesso vale per Placido Rizzotto colpito il 10 marzo di 64 anni fa. Lo chiediamo perché se l'esame scientifico restituisce alla storia italiana le ossa di un uomo ucciso nel 1948 dalla mafia, sta a noi, a tutti noi fare in modo che nel Dna del Paese entri la memoria di quel giovane sindacalista assassinato per il suo coraggio e le sue idee.Placido Rizzotto è stato giustiziato a Corleone a soli 34 anni da una banda guidata dal giovane Luciano Liggio. Rizzotto era amato dalla gente e temuto da Cosa nostra. Era il segretario della Camera del lavoro di Corleone, era un socialista, un combattente: la notizia della sua morte, della sua uccisione avrebbe creato problemi. Così, dopo averlo ammazzato, i sicari lo caricarono sulla schiena di un mulo e gettarono il corpo nel fondo di un crepaccio.
Nascondere i resti per cancellare la memoria, che è poi quella che fa la mafia ogni giorno sollecitando l'omertà e imponendo il silenzio. Per questo, anche per questo è importante imboccare la strada opposta. E per questo, anche per questo l’Unità ha deciso di raccogliere e rilanciare una proposta avanzata ieri da David Sassoli e che sta circolando con crescente insistenza: celebrare con i funerali di Stato i resti ritrovati di Placido Rizzotto.
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