Si conclude l'iniziativa promossa da 19 organizzazioni e sostenuta da Repubblica. A Montecitorio la documentazione e i due progetti di leggi d'iniziativa popolare sulla cittadinanza ai figli degli immigrati e sul diritto di voto agli stranieri regolari
di VLADIMIRO POLCHI
ROMA - Chi nasce in Italia è italiano. Urne aperte agli stranieri che vivono e lavorano nel nostro Paese. Una montagna di firme e due leggi di iniziativa popolare rilanciano la riforma della cittadinanza e il diritto di voto amministrativo agli immigrati. È il primo bilancio della campagna "L'Italia sono anch'io": 19 organizzazioni coinvolte, oltre 100 comitati locali e un migliaio di volontari impegnati per sei mesi. Il risultato? Circa 110mila firme consegnate alla Camera, ben oltre il tetto necessario delle 50mila.
"L'Italia sono anch'io". La campagna nazionale 1 è promossa da 19 organizzazioni: dall'Arci alla Caritas, dalla Cgil alle Acli, dai G2 a Libera, fino all'editore Carlo Feltrinelli. Due le proposte di legge sulle quali sono state raccolte le firme: una riforma del diritto di cittadinanza, che prevede che i bambini nati in Italia da genitori stranieri regolari (da almeno un anno) possano essere cittadini italiani e una nuova norma (elaborata dall'Anci) che permette il diritto elettorale amministrativo ai lavoratori regolarmente presenti in Italia da cinque anni.
Fermi in Parlamento 48 ddl. Il tema più dibattuto è da mesi quello della cittadinanza. In molti, dal presidente della Repubblica a quello della Camera, hanno chiesto una riforma della legge del 1992 che resta ancorata alloius sanguinis (si acquista la cittadinanza dei genitori) e non prevede lo ius soli (si è cittadini del Paese dove si nasce).
Eppure nessuno dei 48 disegni di legge presentati alle Camere sulla cittadinanza in questa legislatura (contati dall'Espresso) ha raccolto i consensi necessari ad andare avanti. Ora ci si prova con una proposta di legge di iniziativa popolare.
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Le "leggi dei cittadini". Con le leggi di iniziativa popolare, i cittadini possono presentare al Parlamento un progetto di legge: "Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli" (art. 71 della Costituzione).
LEGGI Ecco perché l'Italia è indietro 6
Peccato che negli ultimi anni, dei vari disegni di legge proposti dai cittadini, deputati e senatori se ne siano infischiati (Beppe Grillo presentò addirittura 350mila firme) tenendoli chiusi nei cassetti delle commissioni. Per questo, la grande quantità di firme raccolte dalle associazioni è oggi ancora più importante.
Una valanga di firme. I numeri: 109.268 le firme raccolte per la proposta di legge sulla cittadinanza; 106.329 per la proposta di legge sul diritto di voto. Record in Lombardia (oltre 18mila firme), Emilia Romagna (15mila) e Piemonte (11mila). Meno nel Lazio (6mila) e in Campania (1.700). Una manciata appena in Abruzzo (37).
I prossimi passi della campagna. I promotori della campagna "L'Italia sono anch'io" hanno deciso di non fermarsi qui, sostengono che "la consegna delle firme rappresenta solo la prima tappa di un percorso che sarà ancora lungo e impegnativo. Si tratterà - spiegano - di fare in modo che il parlamento calendarizzi la discussione sulle due proposte di legge per arrivare in tempi rapidi alla loro approvazione". Per questo è già pronta una nuova campagna di comunicazione che verrà lanciata a sostegno delle due riforme.
Fermi in Parlamento 48 ddl. Il tema più dibattuto è da mesi quello della cittadinanza. In molti, dal presidente della Repubblica a quello della Camera, hanno chiesto una riforma della legge del 1992 che resta ancorata alloius sanguinis (si acquista la cittadinanza dei genitori) e non prevede lo ius soli (si è cittadini del Paese dove si nasce).
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Una valanga di firme. I numeri: 109.268 le firme raccolte per la proposta di legge sulla cittadinanza; 106.329 per la proposta di legge sul diritto di voto. Record in Lombardia (oltre 18mila firme), Emilia Romagna (15mila) e Piemonte (11mila). Meno nel Lazio (6mila) e in Campania (1.700). Una manciata appena in Abruzzo (37).
I prossimi passi della campagna. I promotori della campagna "L'Italia sono anch'io" hanno deciso di non fermarsi qui, sostengono che "la consegna delle firme rappresenta solo la prima tappa di un percorso che sarà ancora lungo e impegnativo. Si tratterà - spiegano - di fare in modo che il parlamento calendarizzi la discussione sulle due proposte di legge per arrivare in tempi rapidi alla loro approvazione". Per questo è già pronta una nuova campagna di comunicazione che verrà lanciata a sostegno delle due riforme.
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