Caro Luca,
non ho partecipato al dibattito scomposto di questi giorni sulla tua possibile candidatura a Sindaco di Palermo, perchè ho ripercorso con la mente la Primavera che insieme abbiamo vissuto, dove tu sei stato il maggiore protagonista, avendo guidato un periodo che è già passato alla storia per il cambiamento che Palermo ebbe in quel tempo, in tutti i settori della vita democratica. Palermo era meta di donne e uomini espressione di cultura, rappresentanti di Stato venivano ad incontrarti, dando a Palermo un respiro internazionale e tutti ti seguivamo perchè a Palermo si era accesa una luce che tutti potevano vedere.
Il centro storico, con Emilio Arcuri, rinasceva evitandone la distruzione e possibili speculazioni edilizie che potevano infiltrarsi e i servizi sociali con Beppe Bruno e Luciano D'Angelo diventavano ancoraggio positivo per anziani, disabili e soggetti fragili; l'apporto di Francesco Giambrone, Giusto Catania, Giulia Randazzo alla cultura ci permise di fare diventare il Festino di Palermo un evento riconoscibile a livello internazionale; la pubblica istruzione, sotto la guida di Alessandra Siracusa diventò un assessorato vivo come non mai, le scuole impegnavano i ragazzi anche nel pomeriggio in progetti che facevano riscoprire la città sconosciuta; e altri assessori come Franco Miceli, Alberto Mangano, Antonello Cracolici e Aldo Rizzo tutti lavoravano in sinergia con una sola motivazione: Palermo, la nostra città. Avendo ripercorso quel periodo con la mente, non credo che questa tua scelta, per quanto legittima, ci aiuti a togliere la città a quel centro destra che l'ha mortificata, stuprata e svergognata. Io non sono fra quelli che ti rimproverano di avere creato "troppi precari". Tu insieme a noi hai utilizzato leggi nazionali dando a tanti disperati una speranza. Forse si è fatto poco, forse si poteva fare meglio, tutto è perfettibile. A te chiedo, adesso, di appoggiare Fabrizio Ferrandelli che è colui che ha vinto le primarie con le regole che tutti avevamo condiviso. La gente che ti ha amato non capisce quello che sta succedendo; Fabrizio è anche frutto del lavoro che tu hai fatto, devi riconoscerlo, ti saremo grati perchè insieme libereremo Palermo.
Il centro storico, con Emilio Arcuri, rinasceva evitandone la distruzione e possibili speculazioni edilizie che potevano infiltrarsi e i servizi sociali con Beppe Bruno e Luciano D'Angelo diventavano ancoraggio positivo per anziani, disabili e soggetti fragili; l'apporto di Francesco Giambrone, Giusto Catania, Giulia Randazzo alla cultura ci permise di fare diventare il Festino di Palermo un evento riconoscibile a livello internazionale; la pubblica istruzione, sotto la guida di Alessandra Siracusa diventò un assessorato vivo come non mai, le scuole impegnavano i ragazzi anche nel pomeriggio in progetti che facevano riscoprire la città sconosciuta; e altri assessori come Franco Miceli, Alberto Mangano, Antonello Cracolici e Aldo Rizzo tutti lavoravano in sinergia con una sola motivazione: Palermo, la nostra città. Avendo ripercorso quel periodo con la mente, non credo che questa tua scelta, per quanto legittima, ci aiuti a togliere la città a quel centro destra che l'ha mortificata, stuprata e svergognata. Io non sono fra quelli che ti rimproverano di avere creato "troppi precari". Tu insieme a noi hai utilizzato leggi nazionali dando a tanti disperati una speranza. Forse si è fatto poco, forse si poteva fare meglio, tutto è perfettibile. A te chiedo, adesso, di appoggiare Fabrizio Ferrandelli che è colui che ha vinto le primarie con le regole che tutti avevamo condiviso. La gente che ti ha amato non capisce quello che sta succedendo; Fabrizio è anche frutto del lavoro che tu hai fatto, devi riconoscerlo, ti saremo grati perchè insieme libereremo Palermo.
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