Mentre leggevo i nomi... |
Un'esperienza straordinaria, come sempre. Essere insieme ad altre 100 mila persone, accomunate dagli stessi ideali è davvero un'esperienza stupenda. E noi eravamo lì, a Genova, nella Giornata della Memoria e dell'Impegno contro le Mafie. Eravamo lì come cittadini italiani, ma con la consapevolezza di arrivare da una città d''Italia particolare: Corleone. Fino a pochi anni fa non sarebbe stato possibile. Adesso, invece, e da alcuni anni, c'era una bella delegazione di corleonesi, istituzionale e del mondo dell'associazionismo.
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A pochi giorni dal riconoscimento dei resti di Placido Rizzotto e il giorno dopo la decisione del governo di celebrare i funerali di Stato in onore del capolega corleonese, assassinato 64 anni fa dalla feroce mafia del feudo. E' stato bello ed emozionante incontrare la famiglia Rizzotto. E poi Antonella Azoti, Nico Miraglia, Vincenzo Agostino... e tutti gli altri familiari di vittime innocenti di mafia. E poi essere chiamato sul palco per leggere i nomi, dieci nomi di vittime della mafia (li ricordo ancora tutti: GABRIELE PALANDRANI, GIOVAN BATTISTA ALCE, ILARIO RUSSO, GIOVANNI CALABRESE, GIUSEPPE FIORENZA, SALVATORE MESSINA, FRANCESCO BUTIFAR, ANTONIO SANGINITI, FILIPPO INTILE e SALVATORE CARNEVALE). Davvero emozionante. Anche perchè sul palco ho incontrato Nando Dalla Chiesa (un saluto caloroso) e Franco La Torre, figlio di Pio, con cui ci siamo abbracciati e baciati. L'anno scorso era toccato a Giuseppe Crapisi. Mi aveva raccontato delle sue emozioni. Credevo di essere più "grande" e quindi meno emozionabile, ma mi sbagliavo. L'emozione c'è stata lo stesso. Forte. Mista all'orgoglio di rappresentare Corleone, una comunità che si sta riscattando dal pesante fardello di città di mafia. Infine, prima di uscire dall'area palco, l'incontro con don Luigi Ciotti, al solito affettuosissimo. "Ce l'abbiamo fatta!", mi ha detto a proposito del ritrovamento del corpo di Placido Rizzotto. E poi una raccomandazione: "Cercate di mettere accanto al corpo di Placido anche il piccolo Giuseppe Letizia...".
Concetti poi ribaditi nel suo intervento pubblico dal palco. Grazie, don Luigi. Grazie Genova. Grazie fantastico popolo italiano, ancora capace di mobilitarti per la libertà, la democrazia, la giustizia sociale.
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