CORLEONE, 24 marzo 2012 – Una sala gremita di giovani e meno giovani ha ricordato questa mattina a Corleone il sacrificio di Placido Rizzotto, a pochi giorni dal riconoscimento delle sue esequie e dall'annuncio dei funerali di Stato. Dopo i saluti dell'amministrazione comunale, sul palco è stata la volta del Questore di Palermo, Nicola Zito, che ha ricordato l'importanza della rivendicazione dei propri diritti e dell'osservanza dei doveri da parte dei cittadini per costruire la società del futuro. “Fino a poco tempo fa – ha ricordato Zito – Corleone era accompagnata da una nomea di certo non gratificante. Oggi non è più così e questa sala piena di facce giovani, espressione migliore della vostra comunità, ricorda a tutti come questa città stia cambiando e, di certo, ci rassicura sul futuro”.
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«È importante che il governo nazionale, nella riunione del Consiglio dei ministri del 16 marzo scorso, abbia deciso i Funerali di Stato per Placido Rizzotto – ha detto Dino Paternostro, segretario della Cgil di Corleone, che ha coordinato il dibattito – ma ora serve tutta la verità e per questo la CGIL ritiene necessario che sia riaperta l'inchiesta giudiziaria, come ha chiesto con una lettera del segretario generale, Susanna Camusso, al presidente Napolitano e al presidente Monti». È intervenuto anche Placido Rizzotto Jr., omonimo nipote del sindacalista: “Luciano Liggio – ha detto – pensava di essere riuscito a cancellare la memoria di mio zio. Oggi, a distanza di 64 anni, possiamo affermare che si era sbagliato. Mio zio, invece, sosteneva che, anche se lo avessero ammazzato, ci sarebbero stati altri segretari della Camera del lavoro disposti a lottare insieme ai lavoratori. Oggi sappiamo che aveva ragione lui”.
A portare il proprio contributo nel corso del dibattito, anche il regista Pasquale Scimeca, che ha diretto le riprese del film “Placido Rizzotto”. “Purtroppo – ha detto – la mafia è abituata ad uccidere le persone non fermandosi alla morte fisica. Al contrario, è forte in una certa mentalità mafiosa la volontà di relegare le vittime all'oblio. Con questo film abbiamo voluto dare spazio alla memoria, affinché la figura di Placido non venisse mai dimenticata”.
L'intervento conclusivo è stato infine assegnato a Serena Sorrentino, della segreteria nazionale Cgil, che ha ricordato che il sindacato non vuole fermarsi al riconoscimento dei funerali di Stato, ma chiede alle massime cariche istituzionali del Paese che anche le aule di tribunale rendano giustizia all'assassinio di Rizzotto. “Da tutte le camere del Lavoro del Paese – ha aggiunto Sorrentino – sarà inviata una pietra per costruire un monumento dedicato a Placido: un piccolo-grande gesto, teso a testimoniare che la memoria di Rizzotto è viva nel Paese, da Nord a Sud”.
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