Pippo Cipriani |
CORLEONE, 23 marzo 2012. “Placido Rizzotto vive!”. Così domani la città di Corleone ricorderà, con la proiezione dell'omonimo film, il sacrificio del sindacalista assassinato dalla mafia nel 1948, a pochi giorni dal riconoscimento dei suoi resti e dall'annuncio della celebrazione dei funerali di Stato per Rizzotto. “È giusto ricordare nell'occasione Carmelo Battaglia, assassinato a Tusa proprio il 24 marzo del 1966, e tutti i quarantasei sindacalisti che sacrificarono le proprie vite nel ventennio tra gli anni '40 e gli anni '60 dello scorso secolo – dichiara Giuseppe Cipriani –. Uomini che con le loro storie ricordano ancora oggi ai siciliani quanto in questa terra il rifiuto della violenza mafiosa e l'affermazione dei principi di libertà e di democrazia sono sempre stati e continuano ad essere forti. A questi uomini, alla loro memoria, dovremo sempre moltissimo”.
“L'assemblea Regionale Siciliana – prosegue Cipriani – già nel 1999 ha approvato una norma, su un disegno di legge da me presentato, che prevede il riconoscimento alle vittime di “caduti per la Sicilia, il progresso e la libertà”. Inoltre, la norma ha previsto anche un riconoscimento economico alle famiglie che hanno perso i propri cari nella mattanza dei sindacalisti”.
“Oggi chiediamo uno sforzo in più a chi governa il Paese: che segua l'esempio della Sicilia e approvi una legge per rendere giustizia a chi ha avuto la sola colpa di battersi per i diritti di molti, pagando il dazio con la propria vita. Le lotte dei sindacalisti siciliani per i lavoratori hanno rappresentato una pagina di storia importante a livello nazionale, per le tante rivendicazioni che ne sono derivate. Per questo motivo il riconoscimento per il loro sacrificio non può e non deve fermarsi ai confini dell'Isola, a maggior ragione visto che molte di queste vittime non hanno avuto giustizia nelle aule di tribunale. È tempo che questa pagina di storia – conclude Cipriani – diventi patrimonio condiviso di tutto il Paese”.
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