Corleone, operazione "Palcar": la polizia ha individuato chi coltivava le serre di marjuana di contrada Malvello
|
Carlo Barbera |
CORLEONE – L’operazione “Palcar” ha consentito alla Polizia di Stato di individuare i “coltivatori diretti” delle serre di marjuana di contrada Malvello. Ora ci si interroga per capire bene chi stia dietro alla più grande piantagione di droga mai scoperta in Europa negli ultimi 5 anni. 480 quintali di marjuana secca che, non calcolando i derivati (infiorescenze ed olio di cannabis) se immesse sul mercato, avrebbero fruttato ai malviventi oltre 5 milioni di euro. Un piatto ricco per le organizzazioni criminali e mafiose del territorio compreso tra Corleone, Roccamena, San Giuseppe Jato, Alcamo e Partinico. Eravamo nel luglio del 2009 quando gli uomini della squadra investigativa del Commissariato PS di Corleone diretto dal dottor Filippo Calì scoprirono la piantagione. Le serre insistono sul territorio di Monreale. Sono a 12 chilometri da Corleone nei pressi di Borgo Schirò, proprio alle spalle dei capannoni dell’Alizoo dei fratelli Romeo. Nicola Romeo, come si ricorderà, fu assassinato da un commando mafioso sulla SP4 a due chilometri dal Borgo l’11 gennaio 2010. La zona è definita “sensibile” dalla Polizia. Feudo dei Brusca di San Giuseppe Jato e delle famiglie mafiose di Corleone, l’impianto, è costituito da otto serre per complessivi 7000 metri quadrati ed era servito da un imponente rete di irrigazione, tanto da produrre oltre seimila piante di marjuana alcune alte sino a sei metri.
Il “guardiano”, un extracomunitario residente a Partinico, Thabet Amhid di 50 anni, era stato sorpreso ed arrestato dai poliziotti di Corleone mentre irrigava. La Polizia non lo ha più “mollato” ritenendolo l’anello di congiunzione con l’organizzazione criminale che curava produzione e distribuzione della droga. Gli investigatori hanno passato al setaccio i tabulati con le telefonate di Thabet Hamid e hanno scoperto che il numero chiamato assiduamente risultava appartenere ad un tale Karl, mentre ad Hamid veniva fornito ogni tre giorni di un nuovo cellulare che risultava essere sempre intestato al fantomatico Karl. In tal modo erano sempre e solamente due telefonini a collegarsi tra loro. Quando fu scarcerato l’extracomunitario fu seguito e pedinato giorno e notte, ma alla fine il lavoro dei poliziotti ha portato a collegare Hamid a Carlo (Karl) Barbera che gli investigatori ritengono il vero coltivatore e proprietario dell’ingente partita di cannabis Carlo Barbera, partinicese 40 anni, è pregiudicato per spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione di armi e munizioni, furto e ricettazione. Durante le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo dai sostituti Maurizio Agnello e Siro De Flammineis, gli investigatori di Corleone hanno dovuto coordinarsi con altri Uffici di Polizia che indagavano sul partinicese Il Barbera, quando sono scattati gli arresti dell’operazione “Palcar” si trovava già all’Ucciardone di Palermo ed il 4 febbraio i poliziotti gli hanno notificato la seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Palermo dottor Fernando Sestito. Nel nuovo mandato l’accusa per Barbera è di produzione e traffico di sostanze stupefacenti relativi alla piantagione di contrada Malvello.
Cosmo Di Carlo
Nessun commento:
Posta un commento