Corleone, elezioni amministrative. A farla da padrona la confusione e la "scomparsa" dei partiti

CORLEONE – Finora a farla da padrona sono la "scomparsa" dei partiti e la frantumazione politica. Infatti, in vista delle prossime elezioni amministrative del 6-7 maggio, a Corleone nessuno dei partiti tradizionali si sta organizzando per partecipare alla competizione elettorale col proprio simbolo, mentre crescono all’inverosimile le aggregazioni civiche. L’annuncio del sindaco uscente Nino Iannazzo (Pdl) che non si ricandiderà (che sia vero o frutto di tatticismo si vedrà), ha dato il via libera al proliferare di gruppi e gruppetti, che si stanno proponendo all’opinione pubblica. A cominciare dal gruppo “Corleone Futura”, di cui fanno parte due assessori in carica (Renato Di Miceli e Ciro Schirò), cinque consiglieri comunali (Lea Savona, Mario Lanza, Maurizio Bruno, Nicola Bentivegna e Pino Nicosia) e il consigliere provinciale Mauro Di Vita (Pdl).
Il sindaco, da parte sua, non è rimasto a guardare ed ha sponsorizzato la formazione del gruppo “Mi ci vedo”, composto dagli assessori Stefano Gambino e Giuseppe Giandalone e dai consiglieri Francesco Piazza, Vincenzo Iannazzo, Angelo Cancemi e Fausto Iaria. L’area ex Pid si è riaggregata, invece, nel gruppo “Viva Corleone”, composto dagli assessori Pio Siragusa, Carlo Vintaloro e Pippo Cardella, e dal consigliere Vincenzo Macaluso. La nuova Udc, invece, è composta dai consiglieri Vincenzo Labruzzo ed Antonio Vella. Per non essere da meno, anche l’area ex centrosinistra si è scomposta. Un’aggregazione civica si sta formando attorno al consigliere Salvatore Schillaci, che dal Pd si è molto avvicinato all’Udc, mentre un’altra aggregazione sta nascendo attorno all’ex sindaco Pippo Cipriani, che molti stanno invitando a ricandidarsi. Adesso, la partita si giocherà con le alleanze (anche trasversali) che potranno nascere e per le quali si susseguono frenetiche le trattative tra i i diversi gruppi. (d.p.)