L’Università di Palermo annuncia uno studio sull’idea di Sgarbi che, intanto, replica alle donne di «Se non ora quando»
SALEMI – Londra, Roma, Milano, Firenze, Trento, Bari, Napoli, Trieste, Spalato (Croazia), Catania, Bergamo, Matera, Cavarzere (Venezia), Modena, Campomarino (Campobasso), Palermo, Medigli (Milano), Pozzuoli, Melissano (Lecce), Francavilla Fontana (Brindisi), Locana (Torino), Vittoria (Ragusa), Caltagirone, Viterbo, L'Aquila, Triggiano (Bari), Quarto (Napoli), Monfalcone (Gorizia), Verona: sono queste alcune della città da cui provengono le candidate alla carica di Vice Sindaco rispondendo all’invito di Vittorio Sgarbi che, verificata la difficoltà della maggioranza consiliare a indicargli dei nominativi, ha deciso di affidarsi ad una selezione pubblica. All’indirizzo di posta elettronica vittoriosgarbi@cittadisalemi,it fino a stamattina sono arrivate circa 2oo candidature. E non mancano le sorprese.
Tra le aspiranti Vice Sindaco, oltre ad avvvocati, ingegneri, architetti, c’è anche una una giornalista di un importante quotidiano di sinistra. Per presentare la propria candidatura c’è tempo fino al 20 gennaio. I soli vincoli decisi dal sindaco sono l’età, tra i 25 e i 45 e non essere iscritti ad alcun partito politico. Intanto Vittorio Sgarbi replica al referente siciliano dell’associazione «Se non ora quando»,Alessandra Notarbartolo che, commentando l’iniziativa del sindaco di Salemi ha dichiarato: «A parte la evidente incostituzionalità, i criteri di ammissibilità al concorso sono vergognosi. Trovo gravissimo che il sindaco Sgarbi possa fare impunemente una dichiarazione del genere». «Nella mia visione, in democrazia – risponde Sgarbi - si può fare “impunemente” qualunque dichiarazione. Le “punizioni” per le dichiarazioni sono tipiche dei regimi totalitari, che evidentemente, tale Notarbartolo, rimpiange. Dal punto di vista dell’opportunità, invece, sarebbe meglio evitare dichiarazioni che manifestano ignoranza della materia di cui si parla, per le quali la “punizione” viene soltanto dal giudizio delle persone competenti. Non c’è, infatti, nessuna “evidente incostituzionalità” nella mia, pur provocatoria, richiesta di disponibilità. Infatti nello scegliere gli assessori il sindaco non ha alcun vincolo, come dimostrato dalla quantità di assessori modesti e privi di “titolo professionali” che si vedono in molti comuni. Si tratta infatti non di un lavoro ma di un incarico fiduciatrio. E la decisione spetta soltanto al sindaco, al quale nessuno può impedire di esprimere le più ampie ricerche per allargare la conoscenza e verificare le disponibilità. Se
Nessun commento:
Posta un commento