martedì, gennaio 10, 2012

Palermo. Reinventare i Cantieri culturali alla Zisa. Per tre giorni vince la voglia di cultura

I cantieri culturali alla Zisa
Si è appena conclusa, registrando una grande affluenza di palermitani, una tre giorni ( 6, 7 e 8 gennaio) dal titolo “Cultura Bene Comune”. Un forum di idee, dibattiti, incontri, performance, concerti e assemblee pubbliche sul futuro della cultura a Palermo, all'interno degli spazi abbandonati dei Cantieri Culturali alla Zisa, nel cuore della città. L'iniziativa è stata promossa e sostenuta da circa 70 Associazioni, un centinaio di artisti indipendenti e centinaia di cittadini uniti dal valore della cultura, e nasce dalla necessità della città di riappropriarsi di questo suo spazio pubblico, i Cantieri appunto, già simbolo, fino a 10 anni fa, della cultura e della vita artistica del capoluogo. Primo obiettivo: giungere alla stesura di un manifesto di idee e progetti per la cultura a Palermo, e per il futuro di questo spazio. Reso fruibile e portato in auge dall'amministrazione di Leoluca Orlando, il complesso dei cantieri è stato per anni il fulcro del fermento artistico e culturale di Palermo.

La giunta Cammarata invece lo ha completamente lasciato, per circa un decennio, all'abbandono, ridotto ad un luogo desolante e distrutto dall'incuria. La scorsa primavera, con l'iniziativa “I Cantieri che Vogliamo”, lo stesso movimento di artisti e operatori culturali denunciava gli anni di disinteresse e degrado, e iniziava un progetto di cambiamento che inizia a concretizzarsi proprio in questi giorni del 2012: i cantieri, risistemati e ripuliti alla meglio dalla stessa forza-lavoro dell'organizzazione, armata di convinzione, scope e secchi, sono stati resi vivi e attivi, nonostante il degrado e l' impraticabilità degli spazi, per tre intensissimi giorni, restituendo alla città, sin troppo delusa e disorientata, un nuovo fermento e una speranza culturale. “Valutare strategie di intervento a breve, medio e lungo termine, radunare gente attraverso un vero e proprio “censimento di intelligenze, talenti e competenze di vario genere” - dice il portavoce dei Cantieri l'architetto Giuseppe Marsala - “optare per una gestione basata sul co-working di artisti e professionisti, attivando un dialogo tra pubblico e privato”. Il movimento de “I cantieri che vogliamo”, infatti, ha chiamato a raccolta la “dimensione sommersa” della città, riportando ai Cantieri tutti quegli artisti, le associazioni, gli intellettuali, gli insegnanti e gli operatori culturali che, spesso in modo invisibile e nel silenzio, in questi ultimi 10 anni hanno prodotto cultura di altissimo livello.


Tre giorni di dibattiti, dunque, di concerti e performance di tutti i generi artistici, con interventi anche dei nomi più comuni e noti della città di Palermo, dalla famosa regista Emma Dante ai comici Ficarra e Picone, unitisi insieme a centinaia di artisti indipendenti e cittadini-fruitori dell'arte per discutere e studiare in modo strutturale e concreto possibili strategie per far rivivere questi luoghi e restituirli definitivamente alla città. Ed ancora, collegamenti in video conferenza con gli attori Fabrizio Gifuni, Sabina Guzzanti, con i teatri occupati di alcune città d'Italia (primo fra tutti il Teatro Valle di Roma, che dà il suo pieno sostengo all'iniziativa palermitana), ed infine laboratori tematici sui modelli di gestione dello spazio pubblico, politiche pratiche ed economiche per la cultura e la gestione degli spazi culturali. L’obiettivo insomma è quello di riportare l'attenzione pubblica sulla cultura, come inalienabile bene comune, discutendo apertamente, com'è successo nelle riunioni plenarie, su come agire concretamente e velocemente sui Cantieri, simbolo di una politica culturale cittadina sempre più fallimentare, che dismette ciò che la Costituzione invece garantisce all'articolo n.9, il quale, ha pochissimi precedenti in Europa, eppure proprio in Italia, è una legge costantemente disattesa (La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica).

L’amministrazione comunale, in scadenza di mandato, infine ha da poco emanato un bando in merito agli spazi dei Cantieri Culturali alla Zisa, rivolto unicamente a privati e imprese culturali, escludendo così le associazioni, i soli soggetti che operano e lavorano da anni per la cultura e per lo sviluppo di Palermo. Senza alcun progetto condiviso con la città e senza precisi indirizzi programmatici, perciò, si vorrebbero “svendere” i Cantieri a speculazioni economiche private. Il movimento “I cantieri che vogliamo” invita dunque ad apporre una firma sulla petizione (www.cantierizisa.it) a sostegno dell’atto di diffida che è stato da loro inoltrato al Sindaco Cammarata.
SicilkiaInformazioni, 10.01.2012

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