L'insegnante aveva rimproverato un alunno che aveva falsificato la firma di una giustificazione dicendogli che un atto del genere, da adulto, gli sarebbe potuto costare anche la galera. I genitori le avevano chiesto 35 mila euro di risarcimento
Era stata querelata dai genitori di un alunno di 11 anni che l'avevano accusata di avere rimproverato troppo duramente il figlio, colpevole di avere falsificato la firma in una giustificazione. Per una professoressa di inglese palermitana è scattato il procedimento penale per abuso dei mezzi di correzione e un procedimento disciplinare. Oggi il gip ha archiviato l'inchiesta sostenendo che il rimprovero non configuri alcun reato. Protagonista della vicenda, accaduta in una scuola media palermitana, P.L.P. L'insegnante, scoperto che il ragazzino aveva falsificato la firma dei genitori gli aveva detto che un simile comportamento, fatto da adulto, avrebbe potuto essere sanzionato con la galera. Un'offesa inaccettabile per i familiari dell'alunno che hanno querelato la donna e le hanno chiesto un risarcimento di 35mila euro. A sua volta l'insegnante, difesa dall'avvocato Fabrizio Bellavista, ha denunciato i genitori per minaccia e ingiuria, ma dopo l'archiviazione dell'inchiesta a suo carico ha deciso di ritirare l'esposto. P.L.P., dopo la denuncia, ha ricevuto lettere di solidarietà delle famiglie di decine di allievi.
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