Il presidio davanti al Cantiere di Palermo |
Chiusa la vertenza. Decisivo per il passo indietro di Fincantieri l'aut - aut di Palazzo d'Orleans, che nel cantiere di Palermo sta investendo 56 milioni di euro per la ristrutturazione dei bacini di carenaggio
PALERMO - Non ci sarà nessun licenziamento ai cantieri navali di Palermo. Fincantieri torna sui propri passi e ritira i 140 esuberi previsti dal piano industriale presentato il 21 dicembre scorso. Sembra chiudersi in maniera positiva la vertenza che ha portato nelle strade palermitane i mille operai dei cantieri, in sciopero a oltranza da 20 giorni.
La decisione è stata presa oggi nel corso di un vertice in Prefettura durato più di 8 ore, al quale hanno partecipato i vertici nazionali dell'azienda, la Regione e i sindacati. Decisivo per il passo indietro di Fincantieri l'aut - aut di Palazzo d'Orleans, che nel cantiere di Palermo sta investendo 56 milioni di euro per la ristrutturazione dei bacini di carenaggio da 19 mila e 52 mila tonnellate, ma che pretende in cambio il mantenimento dei livelli occupazionali in azienda, così come previsto dall'accordo firmato un anno e mezzo fa con Fincantieri.
"Con la sinergia di azienda, sindacati e Regione siamo riusciti a comporre una delicatissima vicenda che aveva determinato una settimana di tensioni, il blocco delle attività del cantiere e un nuovo pericolo per il futuro dei lavoratori - dichiara Salvino Caputo, presidente della commissione Attività produttive all'Ars - Mi auguro che, dopo avere scongiurato un'ondata di licenziamenti e una nuova crisi industriale, di possa tornare lavorare nei cantieri navali di Palermo".
(La Repubblica, 11 gennaio 2012)
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