mercoledì, gennaio 04, 2012

La Fp-Cgil di Palermo: "La direzione aziendale dell'Asp di Palermo viola i contratti e la legge"

Salvatore Cirignotta in conferenza stampa

Pubblichiamo la lettera che la segreteria generale della Fp-Cgil di Palermo ha inviato al Prefetto e al Direttore Generale dell'Asp di Palermo, per chiedere l'attivazione della procedura di raffreddamento dei conflitti, in merito all'accordo "separato" siglato tra l'Asp, la Cisl e la Fials. 
"La Direzione Aziendale persiste nella difesa dell’accordo stipulato con la CISL e la FIALS il 24 novembre 2011. La risposta alla nota della CGIL inasprisce lo scontro senza affrontare i nodi causati da quell’intesa. Viene ricostruita una versione dei fatti secondo cui tutto procede per il giusto verso tranne, l’atteggiamento della CGIL. Un’interpretazione che viene contraddetta dal malcontento esistente nella maggioranza dei lavoratori, da verificare democraticamente, secondo la CGIL, in un referendum e dall’azzeramento dell’incontro del 22/12/2011. Se tutto era nella norma perché differire il confronto? Se la maggioranza dei lavoratori vuole quell’accordo perché non sottoporlo al voto?

La CGIL è costretta, pertanto,  a ribadire i  motivi che rendono illegittima l’intesa sopracitata:
1)   La Direzione Aziendale con il consenso della  CISL e della Fials distoglie le risorse, dal fondo del comparto, finalizzate dalle parti, con accordo firmato dalla RSU e da tutte le OO.SS. all’istituzione delle  posizioni organizzative. Risorse che, non essendo state utilizzate nel 2011, sarebbero confluite  nel saldo di produttività del luglio del 2012. Tale destinazione, prevista dal contratto nazionale di lavoro e confermata dalla contrattazione aziendale, non può essere cambiata in corso d’opera e per di più senza la firma della RSU e di tutte le OO.SS che l’avevano concordata.
2)      L’accordo raggiunto il 24/11/2011, aggiunge a questi elementi d’illegittimità, la negazione della   produttività ai contrattisti prevista dal contratto nazionale della sanità e concede loro, solo per il 2011, una quota UNA TANTUM, al di fuori di ogni regola contrattuale, lasciando irrisolto il problema dell’applicazione del contratto, sia prima che dopo il 1° Gennaio 2012.
3)       La scelta aziendale, oltre a minare la coesione fra gli operatori, a discapito del buon funzionamento delle strutture amministrative e sanitarie, rischia di produrre un contenzioso molto oneroso sia con i contrattisti sia con i lavoratori a tempo indeterminato.
In un solo colpo sono stati colpiti, infatti, i lavoratori di ruolo di cui s’impoveriscono le retribuzioni e i contrattisti cui si concede un regalino ma si nega, l’applicazione di un importante istituto contrattuale, nonostante dalla Regione siano arrivate, in questi giorni, indicazioni per la loro stabilizzazione, rispetto cui la CGIL chiede l’immediato avvio del confronto, in sede aziendale, per una tempestiva  applicazione.
Per queste ragioni la CGIL ha rivolto l’appello al Direttore Generale, cioè alla massima autorità aziendale e non ad un “interlocutore di comodo” ed  è  per questo che ha posto la necessità di un’interlocuzione più autorevole in modo da superare la situazione che ha diviso le OO.SS., messo  in contrapposizione i lavoratori ed esposto a grossi rischi gli interessi dell’Azienda.
La CGIL, rispettosa delle regole e  dei diritti dei lavoratori, resta fermamente   convinta dell’utilità del confronto fra le parti. La CGIL, pertanto, pur avendo individuato, nell’assemblea del 14 dicembre scorso, le iniziative di lotta da promuovere chiede  prima di procedere alla loro indizione,  l’intervento del Signor Prefetto  per l’attivazione delle procedure di conciliazione,  prevista dall’art. 2 comma secondo, della legge 146/90, così come modificato dalla  l. 83/2000, per il superamento dei nodi che si sono determinati".
Il Segretario Aziendale
Mario Scialabba                                                                                
Il Segretario Generale
Filippo Romeo

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