BIVONA (AGRIGENTO) - L'imprenditore di Bivona (Ag), Ignazio Cutrò, che con le sue denunce ha contribuito a fare arrestare e condannare i mafiosi che gli chiedevano il pizzo, ha annunciato per lunedì l'inizio dello sciopero della fame e della sete per protesta contro le cartelle esattoriali che gli sono state recapitate nonostante la sospensione del prefetto. "Ho scelto di denunciare la mafia e continuo a credere nelle istituzioni, - dice - ma ora sono esasperato: da lunedì inizierò lo sciopero della fame e della sete e lo porterò avanti fino a quando non sarò ricevuto dal ministro dell'Interno e fino a quando lo Stato non mi dirà se posso continuare a lavorare in Sicilia o se dovrò arrendermi alla burocrazia che, finora, è stata più forte della mafia". Se Cutrò non pagherà entro lunedì verrà iscritta un'ipoteca sui suoi beni immobili. "È una richiesta di pagamento - spiega Cutrò - relativa a cartelle che dovevano essere bloccate dalla sospensiva prefettizia ma la sospensiva è arrivata in ritardo, quando la cartella esattoriale era già stata inviata".
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