21 marzo 1999: Scalfaro a Corleone |
«Lo ricordiamo come un Presidente difensore intransigente dei valori della democrazia, della legalità e dell'etica pubblica. Grande sostenitore e difensore della Costituzione, che promuoveva tra i giovani come esempio concreto per trarre le regole dell'essere cittadino. Il presidente Scalfaro durante tutto il suo operato ci ha testimoniato che la corresponsabilità è la spina dorsale della nostra Costituzione. Il Vangelo e la Costituzione erano i suoi due grandi riferimenti. La sua è stata la storia di un Presidente sempre vicino ai valori della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo di tutte le vittime delle mafie. Partecipò alla prima edizione che si svolse a Roma al Campidoglio e alla chiusura sostanziale del suo settennato partecipò all'edizione che si svolse a Corleone. E di quelle giornata ricordo un aneddoto: quando gli chiedemmo di andare in Sicilia alla fine del suo settennato, e di visitare il luogo simbolo della mafia, lui accettò. Solo molto tempo dopo mi disse che il suo staff era contrario, non per il valore della visita, ma per i problemi di sicurezza. Ma mi disse che fece di tutto per essere presente perché non voleva lasciarci soli. E quando l'elicottero stava per arrivare a Corleone, la piazza era quasi deserta, ma alla discesa del presidente si riempì, e quello fu il simbolo dell'inizio della riscossa, una giornata storica. Alla figlia Marianna, ai suoi familiari un abbraccio a nome di Libera e del Gruppo Abele».
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