L'ospedale civico di Palermo |
Certo è che non tutti sono d'accordo ad una «fusione» o ad un «matrimonio» tra l'azienda ospedaliera universitaria «Paolo Giaccone» e l'azienda ospedaliera «Civico». Nei giorni scorsi, infatti, la Uil Pubblica Amministrazione che più volte ha manifestato parecchie perplessità a questo ventilato piano ha espresso, attraverso Luigi Di Piazza, responsabile del Dipartimento Confederale della Uil Funzione Pubblica forte preoccupazione: «Siamo profondamente contrari - ha detto - non si può svendere il Policlinico alla politica rinunciando passivamente a qualsiasi atto di orgoglio e di orgoglio e di appartenenza all'istituzione. Non si può immaginare di decidere da soli il suo destino e il destino di chi in questa prestigiosa struttura ci crede, ci lavora e ci ha lasciato anche la vita». Per il preside della Facoltà di Medicina, Giacomo De Leo. «In atto c'è il vento in poppa. La città di Palermo avrebbe bisogno di un grande ospedale. Perchè non realizzarlo? Forse ci sono i presupposti. E poi sarebbe un grande ospedale tecnologico e specialistico. Al suo interno ci sarebbe anche il cosiddetto "Centro Cuore" con la unificazione delle Cardiochirurgie pubbliche cittadine».
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