La pizzeria Impastato |
A breve distanza due roghi in luoghi di proprietà e un terzo in un magazzino: "Abbiamo seri riscontri per pensare che si tratti di un episodio doloso, anche se non siamo certi della matrice.
PALERMO - "Esprimiamo preoccupazione per tutto ciò che sta accadendo a partire dal mese di settembre di quest'anno, con il susseguirsi di ben tre incendi che hanno interessato dapprima zone adiacenti ai locali di proprietà della famiglia Impastato e stavolta i locali stessi". E' quanto scrive in una nota l'associazione Casa Memoria Impastato, formata dai familiari di Peppino e dai loro collaboratori, a proposito del rogo che ha devastato il magazzino della pizzeria di Cinisi (Palermo) di cui è titolare Giovanni Impastato, fratello di Peppino, il militante di democrazia proletaria ucciso da Cosa Nostra nel 1978. "Abbiamo seri riscontri - prosegue la nota - per pensare che si tratti di un episodio doloso, anche se non siamo certi della matrice. Ci risulta, ad esempio, da testimonianze dirette l'accatastamento di oggetti che sono stati spostati dal luogo dove erano collocati originariamente al punto di innesco delle fiamme, probabilmente per alimentarle. Nonostante questo vogliamo lasciare spazio al dubbio e all'ipotesi che si sia trattato di un incidente, anche perchè non siamo abituati a lasciarci andare a falsi allarmismi". "In ogni caso, al di là di quali siano le cause - conclude la nota dell'associazione Casa Memoria Impastato -, continueremo con le nostre attività e con il progetto di strutturare la pizzeria come un luogo che possa offrire cultura, arte, riflessione, oltre che semplici alimenti, così come è sempre stato, perchè alla base non c'è alcuna logica speculativa, ma la semplice voglia di nutrire il territorio, in ogni senso".
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