martedì, dicembre 06, 2011

Il decreto che qualcuno vorrebbe chiamare “salva Italia” si caratterizza per continuità con le politiche del Governo Berlusconi e per iniquità, per la sua impostazione recessiva, per la sua filosofia ancora una volta classista. A pagare sono ancora una volta i lavoratori dipendenti, in particolar modo quelli pubblici: dagli interventi sulle pensioni al forzato accorpamento degli enti previdenziali, dal mancato riconoscimento dei lavori usuranti all’ulteriore innalzamento dell’età per le pensioni di anzianità e vecchiaia, tutto va nella direzione abusata del “pagano sempre gli stessi”. Il segno di iniquità, poi, è reso ancor più evidente dalla mancata assunzione di una “patrimoniale” e dal debolissimo intervento sul tema dell’evasione fiscale e contributiva.

La reazione della categoria deve essere immediata, chiara, inequivoca e deve saper contribuire, insieme alle iniziative che la Cgil metterà in campo nelle prossime ore, ad un cambio radicale della manovra in sede di conversione del decreto. Domani la Cgil organizza un primo presidio nazionale davanti al Parlamento per chiedere il cambiamento della manovra.
Domani dovremmo accompagnare tale prima iniziativa con una forte, puntuale e contestuale attività di informazione alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici, di loro sensibilizzazione sui temi oggetto della manovra, attività che dovrà essere intensificata nei giorni successivi.
E’ inutile evidenziarvi come questa prima nostra mobilitazione si inserisca dentro un quadro di tattiche “pelose” che altre organizzazioni sindacali cominciano a far prefigurare e che il rischio di una lettura distorta rispetto alla loro reazione “improvvisa” sia direttamente proporzionale alla nostra capacità di informare correttamente le lavoratrici ed i lavoratori pubblici. E’ evidente che la tentazione, in qualcuno, è quella di far dimenticare velocemente tre anni e mezzo di mancata attività sindacale ripresentandosi con vesti nuove alle lavoratrici ed ai lavoratori pubblici: un banco di prova che lascia prefigurare un filone di atteggiamento anche per le prossime elezioni RSU. Un risposta, quindi, la nostra che deve fugare ogni benché minimo dubbio: una reazione forte, complessiva, determinata, coerente.
Rossana Dettori
Segretaria Generale FP-CGIL

Nessun commento: