Il sindaco di Corleone, Nino Iannazzo |
Quindi, il sindaco il sindaco di Corleone, Nino Iannazzo, non correrà più per un secondo mandato. L’ha annunciato lui stesso al consiglio comunale, riunito martedì sera per discutere della relazione annuale sull’attuazione del programma. Ha detto che non si ricandiderà più e che lascia a chi verrà dopo di lui la programmazione di tante opere pubbliche. Un annuncio che non è stato inaspettato. Nei giorni scorsi, da più parti, si sentiva dire dell’intenzione del sindaco di chiudere la sua esperienza da primo cittadino. Ma perché una simile decisione? Iannazzo dice di essere stanco, ma non spiega bene di cosa. Ha detto, infatti, che vuole continuare a fare politica nelle fila del centrodestra, ma con altri ruoli. I suoi amici dicono che è stanco di tirare la carretta per tutti e che ha deciso di pensare di più alla sua famiglia.
Gli osservatori esterni pensano, invece, che Iannazzo non si ricandida più perché ha notato tanta, troppa, tiepidezza nella maggioranza di centrodestra rispetto ad una sua ricandidatura. Ed ha notato anche una caduta verticale di consensi tra i cittadini, che non gli perdonano il “Palazzo blindato” in cui vive, dove per accedere è necessario lasciare una carta di identità e poi una trafila infinita. E non gli perdonano l’acqua pubblica svenduta ai privati, in cambio dell’assunzione di qualche amico e/o parente suo e dei suoi assessori. Qualche altro ancora pensa, ancora più cinicamente, che Iannazzo abbia fatto un passo indietro solo per far esplodere la guerra delle candidature a sindaco all’interno della sua maggioranza, con la speranza che – alla fine della corsa – tutti corrano da lui, invocandone un ritorno unificatore di tutte le “anime” del Pdl e del Pid.
Intervenendo nel dibattito sulla relazione annuale, non abbiamo potuto esimerci dal dare atto al sindaco di avere bene operato sul tema dell’uso dei beni confiscati e della dignità delle istituzioni nel contrasto alla criminalità organizzata. Purtroppo, è mancato al sindaco, alla giunta e alla maggioranza un progetto di sviluppo per la città. Sul grande e decisivo tema del lavoro e dello sviluppo l’amministrazione Iannazzo è stata un clamoroso “flop”. Non è riuscita ad utilizzare produttivamente il caseificio e il mercato ortofrutticolo. Non è riuscita a far decollare l’area artigianale. Avanti tutta, invece, con gli sprechi e le spese inutili, di cui sono stati emblema i 60 mila euro per un’estate corleonese mediocre; e 150 mila per una notte bianca, con la salsiccia e lo sfincione per terra o nei contenitori dei rifiuti. Per non parlare della colpa gravissima di avere privatizzato l’acqua, cedendo la rete idrica ad Acque Potabili Siciliane Spa “per un piatto di lenticchie”.
Con le prossime elezioni di primavera, abbiamo concluso, speriamo in un nuovo inizio per Corleone. Speriamo in un ritorno della primavera. Voi siete l’autunno…
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