"Il primo ottobre 2008 il Comune di Corleone ha consegnato tutte le sorgenti, la rete idrica interna, la condotta esterna ad Acque Potabili Siciliane Spa, privatizzando in tal modo l'acqua pubblica", così scrivevamo più di tre anni fa, su "Corleone-Dialogos" cartaceo, e iniziavamo la nostra battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua. Cari concittadini tutti, sappiamo che l'attuale Sindaco, i suoi assessori nessuno escluso e i consiglieri di centrodestra hanno ceduto il nostro patrimonio ad APS; il Sindaco di Corleone è stato il primo a svendere i nostri gioielli di famiglia e mai gli perdonerò, politicamente, questo peccato capitale. Come tutti ricorderemo, nel territorio molti Comuni come Bisacquino o Prizzi e altri 32 in tutta la Provincia hanno invece resistito, continuando l'autogestione locale. Tutti noi Corleonesi, da tre anni, grazie a tale politica, abbiamo potuto constatare sulla nostra pelle cosa significa la privatizzazione dei servizi pubblici. APS è stata eccellente nell'inviare bollette salatissime, ma non nel realizzare gli investimenti che avrebbe dovuto fare. Il Comitato per l'acqua pubblica, fondato da Corleone Dialogos, Camera del Lavoro e Cisl di Corleone e dall'associazione Il Germoglio, non ha mai perso la speranza.
Infatti siamo stati in Piazza Falcone e Borsellino per la raccogliere le firme per il referendum, ci siamo impegnati per la campagna referendaria; i Corleonesi hanno potuto dire la loro attraverso il voto: c'è stata una vittoria schiacciante al referendum dello scorso 12 giugno, dove il 97% degli elettori corleonesi ha detto SI all'acqua pubblica.
Di pensiero e azione è stata fatta la nostra battaglia a difesa delle famiglie corleonesi.
In virtù dell'esito referendario abbiamo chiesto all'ATO Idrico Palermo 1 e al Sindaco di Corleone l'adeguamento della tariffa, che avrebbe comportato la diminuzione delle bollette, perché va eliminata la remunerazione del capitale investito.
Un tuonante silenzio che dimostra l'incapacità e la volontà di curare gli interessi dei cittadini di questa Città. Ma noi non ci siamo mai arresi, non abbiamo mai smesso di denunciare le gravi responsabilità di chi ci amministra e non ci siamo mai fermati per riavere la gestione pubblica delle risorse idriche cittadine.
Di certo l'amore tra ATO idrico e APS è finito da un bel po', con accuse reciproche, e lo scorso 5 settembre il Collegio Arbitrale ha stabilito la decadenza della concessione.
Un risultato atteso che permette oggi davvero il ritorno ai Comuni della gestione delle reti idriche. Infatti, il 22 settembre, si è riunita la conferenza dei Sindaci dell'ATO 1 che ha preso atto della decisione del Collegio e ha affermato la ferma volontà di riconsegnare le reti idriche ai Comuni che, trovandosi nelle condizioni di prenderla in carico direttamente, formulino espressa richiesta.
Per tale motivo il Comitato per l'acqua pubblica sta chiedendo con forza, anche attraverso manifesti pubblici, che il Comune di Corleone torni a gestire direttamente il Servizio Idrico Integrato, utilizzando il personale comunale, facendo immediatamente richiesta all'ATO 1 per avere restituite da APS la rete idrica e fognante, come hanno già fatto i Comuni di Cinisi e di Terrasini.
Interessante l'intervento del Vice Sindaco del Comune di Caltavuturo, Domenico Giannopolo, il quale ha sostenuto, durante la conferenza dei Sindaci: "una volta che il lodo (del Collegio Arbitrale, ndr) ha ordinato la decadenza della convenzione di gestione, si ritorna alle condizioni iniziali, sicchè - a suo parere - nella fase transitoria, prima di un affidamento della gestione ad altro gestore, i Comuni hanno la facoltà di gestire in proprio le reti e gli impianti, mentre per coloro che non hanno i presupposti per richiamare il richiamato servizio possono, comunque, affidarsi a soggetti terzi come ad esempio la Società AMAP."
Questa tesi è convincente e pertanto diciamo al Sindaco, alla Giunta e alla sua maggioranza di centrodestra, che hanno svenduto l'acqua pubblica, che devono rimediare al gravissimo errore commesso, riappropriandosi della gestione del servizio idrico, attraverso una richiesta all'ATO 1, per evitare imboscate da parte di altri soggetti che potrebbero ancora una volta spremere i cittadini corleonesi. Prendiamo atto della lettera con la quale il Sindaco chiedeva un incontro con l'ATO 1 per la riconsegna, ma se dal 27 settembre ad oggi non c'è stata alcuna risposta e alcun sollecito allora probabilmente l'impegno politico non è stato come avrebbe dovuto essere. Corleone, grazie agli investimenti pubblici del passato e grazie alle professionalità che ha il Comune, è in condizioni, immediatamente, di gestire come una volta le reti idriche. Insomma non ci sono scusanti: il Sindaco e tutti ammettano di avere sbagliato e con noi portino avanti questa battaglia per la nostra Città, perché adesso l'acqua può tornare pubblica!
GIUSEPPE CRAPISI
Corleone-Dialogos
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