"C'è di ridiri" diceva Felicia, commentando fatti vecchi e recenti di Cinisi, e non solo. Da lei Peppino aveva ereditato la vena satirica che esprimeva con i suoi volantini dissacranti e con "Onda pazza", la trasmissione più seguita di Radio Aut, in cui ridicolizzava i mafiosi, a cominciare da "Tano seduto", il capomafia Badalamenti, e amministratori e politici di "Mafiopoli", metafora del suo paese ma sempre più calzante per realtà nazionali e internazionali. Un delitto di "lesa maestà" che i mafiosi non gli hanno perdonato.
Non sappiamo se una risata seppellirà le mafie e i loro complici, ma "è certo che la satira ha dato, e può dare, un contributo essenziale per demistificare il mito della mafia, depurandola dai luoghi comuni (su tutti quello secondo cui i suoi affiliati sarebbero "uomini d'onore"), ridicolizzandola e mostrandola per quella che è: un'organizzazione criminale, feroce e sanguinaria, e denudando i suoi rapporti con un potere troppo spesso connivente, capace di reagire solo di fronte ai grandi delitti e alle stragi, ma senza andare fino in fondo, perché si condannerebbe a un radicale rinnovamento" (dalla presentazione dell'Agenda 2012).
Nessun commento:
Posta un commento