di Rosario Cauchi
Si chiama Antonino Ciavarello, ha 37 anni, ed è il genero del boss Salvatore Riina, da anni detenuto al 41 bis e alla testa di Cosa nostra siciliana. Ieri, è stato scoperto, all'interno di un casolare di Resuttano, piccolo centro della provincia nissena, nel corso di un'operazione condotta dalla polizia stradale di Caltanissetta e da quella di Gela, coadiuvati dai gruppi di Catania e Palermo. Ci sarebbe anche lui al centro del giro di mezzi agricoli rubati scoperto dai poliziotti. Il motore pulsante dell'intero giro d'affari, stimato in oltre un milione di euro, sarebbe stato proprio l'azienda agricola di Resuttano appartenuta, prima della sua morte, al pluripregiudicato Vincenzo La Placa. Mezzi agricoli di enorme valore che venivano smerciati fra la Sicilia e il nord Italia, soprattutto Piemonte e Lombardia, sotto la copertura di documenti falsi.
Gli investigatori che hanno coordinato il blitz, con l'arresto di Maria Dell'Edera e Katia La Placa, moglie e figlia di Vincenzo La Placa, stanno cercando di capire cosa ci facesse Antonino Ciavarello all'interno del casolare. L'uomo, genero di Totò Riina, ha diversi precedenti penali alle spalle per gioco d'azzardo e danneggiamento ed era sottoposto alla misura della sorveglianza speciale. Non è da escludere che fra l'impresa La Placa e i gruppi palermitani ci fossero dei contatti molto frequenti. Intanto, il questore di Caltanissetta ha emanato un foglio di via proprio per Ciavarello che non potrà ritornare nel territorio di Resuttano almeno per tre anni.
SiciliaInformazioni, 25 novembre 2011
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