Anna Maria Cancellieri, neoministro degli interni |
"Parlare di cose di cui non ho la padronanza non mi appartiene. Preferisco - ha spiegato il ministro - approfondire, agire e infine illustrare. Ma innanzitutto sono qui per servire il Paese". Insomma Anna Maria Cancellieri, ex prefetto di Catania che come commissario straordinario a Parma si è conquistata il titolo di “lady di ferro”, ha ribadito la linea dettata dal premier Mario Monti, basata sulla riservatezza e soprattutto, quando si parla di argomenti importanti, sul "preferire la riflessione collegiale a quella personale".
Romana, 67 anni, con un passato di addetto stampa alla Regione Lombardia, Cancellieri, per il cui dicastero avrà "almeno due sottosegretari" e ha annunciato che la sua prima uscita pubblica sarà a Palermo venerdì prossimo "per dimostrare la mia particolare attenzione per il tema della mafia". Sarà questa inoltre un'occasione per incontrare i prefetti siciliani e partecipare all'inaugurazione della sezione dedicata ai Beni confiscati di Palermo.
Sul tavolo dell'ex prefetto anche la sentenza del consiglio di Stato che boccia il piano rom che Roberto Maroni aveva attuato a Roma e previsto anche per Milano. Per quanto riguarda invece i tagli alla sicurezza, "non voglio sbilanciarmi nel dettaglio, perché non è stato ancora affrontato l'argomento con il governo. Intendo però incontrare i sindacati di polizia al più presto".
Cancellieri è apparsa a suo agio con i giornalisti, ha risposto quando poteva e voleva e quando non voleva o non poteva si è defilata con eleganza e garbo. Sulla questione spinosa del piano sicurezza voluto dal ministro leghista dopo gli incidenti del 15 ottobre scorso, durante la manifestazione degli Indignati, Cancellieri non ha battuto ciglio: "Quello che è in giacenza in Parlamento seguirà il suo corso. Ciò che non lo è va approfondito e studiato".
Come i suoi colleghi, anche la “lady di ferro” ha fatto la specifica richiesta di utilizzare un'auto italiana per i propri spostamenti, ma per il momento ha dovuto desistere, visto che "l'unica auto italiana del parco del Viminale ha 150 mila chilometri e rischia di lasciarci per strada ogni volta".
Sulla tessera del tifoso, fortemente voluta dall'ex ministro Maroni per scoraggiare episodi di violenza negli stadi, Cancellieri ha risposto di vedere questo strumento "non come un ostacolo, ma come un ausilio per chi voglia andare a vedere una partita di calcio, soprattutto famiglie con bambini". E rispetto al tema calcio, non si è nascosta dietro a una risposta diplomatica, anzi. Alla domanda per quale squadra tifasse, il ministro ha rispolverato il dialetto romano: "Io tifo paa Roma!" e proprio per la sua fede giallorossa, sulla figura istituzionale da contattare, ha annunciato, con un sorriso: "Andrò da Totti".
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