TERMINI IMERESE (PALERMO) - Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha convocato per domani mattina alle 10 Invitalia, l'advisor del ministero, e i sindacati metalmeccanici sullo stabilimento di Termini Imerese. L'incontro "è una riunione propedeutica a quella già fissata per il pomeriggio del 30 novembre presso lo stesso ministero tra tutti i soggetti interessati alla vertenza", afferma il segretario generale della Uil, Rocco Palombella. Quindi, domani "si verificheranno esclusivamente tra le due parti presenti se esistono le condizioni per arrivare a un'intesa positiva sul futuro dello stabilimento siciliano. Riteniamo che sia anche l'occasione per stemperare il clima difficile che sta caratterizzando nelle ultime ore la situazione del sito tuttora di proprietà della Fiat". MOBILITA'.
Inoltre, c'è l'indotto da garantire, circa 350 lavoratori. Per ridurre il bacino dei dipendenti da 'trasferire' da Fiat a Dr si farebbe, quindi, ricorso alla mobilità incentivata verso la pensione. Uno strumento che, però, avrebbe dei costi finora considerati dal Lingotto troppo alti. Per i sindacati, infatti, i lavoratori in possesso dei requisiti per andare in pensione nei prossimi sei anni, quelli coperti dagli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e mobilità) sono circa 650, e per ognuno l'incentivo comporterebbe un esborso di più di 30 mila euro. La cifra che risulta è di oltre 20 milioni di euro che sarebbe superiore a quella che era stata fissata da Fiat, secondo quanto emerge da ambiente vicini alla trattativa, di circa 15 milioni di euro.
PASSERA E MARCHIONNE. Secondo fonti sindacali ci sarebbero stati dei contatti, probabilmente telefonici, tra Passera e l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, che avrebbe portato il Lingotto a superare il tetto predefinito per gli incentivi e in questo modo avvicinare la vertenza alla soluzione per arrivare a un accordo tra organizzazioni dei lavoratori, Fiat e Dr, governo e enti locali.
Nel corso dell'ultimo vertice su Termini Imerese era emersa anche la disponibilità da parte della regione Sicilia a intervenire per accrescere il budget degli incentivi. Alla fine di quel summit, che si era tenuto mercoledì scorso, era stato deciso di riconvocare tutte le parti coinvolte mercoledì 30 novembre. Data questa nella quale ci si aspetta di arrivare a una soluzione definitiva per lo stabilimento che ieri ha interrotto definitivamente la produzione di vetture Fiat.
PRESIDIO NOTTURNO. Intanto a Termini, come annunciato, è scattata la cassa integrazione per i 1.536 operai della Fiat, che saranno agganciati agli ammortizzatori fino al 31 dicembre. Stamattina, però, alcuni sono stati richiamati dall'azienda per svolgere attività all'interno della fabbrica, in particolare nei magazzini e negli impianti di riparazione.
I lavoratori si sono presentati in fabbrica passando davanti ai colleghi che sono rimasti per tutta la notte al presidio organizzato di fronte ai cancelli dello stabilimento per impedire l'uscita delle bisarche per il trasporto delle vetture nuove pronte per essere spedite nelle concessionarie. Nonostante ieri sia stato l'ultimo giorno di piena produzione, in fabbrica le linee di montaggio sono ancora piene. Probabile che tra lunedì e martedì la Fiat faccia rientrare dalla cig altri operai col compito di svuotare le linee di produzione.
Dopo la giornata di ieri vissuta tra rabbia e dolore per l'ultimo giorno di piena produzione a Termini Imerese, gli operai del presidio hanno acceso il fuoco per scaldarsi vicino a due gazebo e per dormire qualche ora si sono riparati nelle proprie auto messe di traverso davanti il cancello dello stabilimento per impedire l'uscita delle bisarche con le auto. "È tutto fermo", dicono bloccando l'uscita dei mezzi pesanti pronti a consegnare le partite di Lancia Ypsilon nuove di zecca. In duecento circa sono rimasti fino alle 2, poi a poco a poco molti sono rientrati nelle proprie case. Stamattina è arrivato il cambio. Il Lingotto secondo alcune fonti sarebbe disponibile a mettere risorse che mancavano per la mobilità incentivata. E' infatti l'accompagnamento alla mobilità il nodo principale della trattativa per il passaggio dello stabilimento da Fiat alla molisana Dr Motor. Gli incentivi sono necessari per ridurre il bacino di dipendenti da riassumere: attualmente nel sito sono occupati 1566 lavoratori mentre il patron della Dr, Massimo Di Risio, sarebbe disposto a prendere in tutto 1.312 dipendenti.
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