Davide Faraone |
“Trasformare Palermo in una città digitale - ha aggiunto - non è solo una questione di modernità; le nuove tecnologie sono la risposta per abbattere i costi della politica e stare più vicini ai cittadini. Con le nuove tecnologie le amministrazioni comunali diventano più efficienti e più trasparenti: i cittadini possono controllare meglio i politici che hanno eletto, per esempio, con la diretta streaming delle sedute d’aula e delle giunte, intervenire, verificare presenze e assenze e i loro redditi attraverso il sito del comune”.
“C’è soprattutto un risparmio economico non irrilevante - ha continuato Faraone - per le casse comunali: il comune di Palermo ogni anno spende per la carta più o meno 200 mila euro, cifra che arriva a 1 milione di euro sommando anche le società partecipate; per i software circa 2 milioni di euro, per non parlare dei costi per i cittadini in termini di tempo e di denaro per andare in un ufficio a richiedere un certificato”. “L’agenda digitale che ho in mente - ha concluso - è a costo zero e sarà una delle mie prime iniziative. C’è una società che è distante anni luce dalla burocrazia e dalla politica. E’ più veloce, parla con altri linguaggi e invoca efficienza, democrazia e partecipazione. E non sono solo giovani. Quando mi chiedono cosa ci farà un’anziana con la pen drive io gli rispondo che, ogni volta che le servirà un certificato, sicuramente presterà la sua penna al nipote che, in 30 secondi, esaudirà tutti i suoi desideri. La politica che si connette con la società avrà solo da guadagnarci e la rete è il presupposto della nuova e buona politica”.
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