I caduti: Butifar - Messina |
CENNI STORICI: Alle ore 10.30 del 28 novembre 1949, il Maresciallo Capo Salvatore MESSINA, Comandante della Stazione Carabinieri di Bagheria Alta (PA), unitamente al dipendente Appuntato Francesco BUTIFAR, si recavano in una stalla ubicata in via Truden, per le ricerche di un carro agricolo oggetto di furto. Giunti sul posto i militari sorprendevano 6 individui di cui uno intento a tagliare i capelli di altro.
Il Maresciallo procedeva alla loro identificazione, lasciando l’Appuntato BUTIFAR a guardia, sull’ingresso. Nel corso delle operazioni il Maresciallo si accorgeva della presenza di una pistola lasciata su una cassa vuota, riuscendo ad impossessarsene. A questo punto uno dei malviventi estraeva una pistola dalla cintola e colpiva il M.C. MESSINA al quale, nel cadere, sfuggiva di mano l’arma. In un tentativo estremo il Sottufficiale cercava di estrarre la propria pistola d’ordinanza, venendo nuovamente colpito a morte. Nel medesimo frangente altri malviventi ferivano gravemente anche l’Appuntato BUTIFAR che, tuttavia, riusciva a trascinarsi dietro un riparo dal quale rispondeva al fuoco, ferendo uno dei malfattori. Di seguito, il graduato, in un supremo sforzo, tentava anche di inseguire per strada i fuggitivi, abbattendosi a terra dopo pochi metri privo di forze. Rinvenuto da un collega, occasionalmente in transito in quella strada, veniva trasportato presso l’Ospedale Militare di Palermo dove, tuttavia, giungeva cadavere. La notizia dell’eccidio si diffuse con immediatezza facendo accorrere tutti i militari disponibili delle Stazioni limitrofe e le guardie di pubblica sicurezza del Commissariato che circondarono la zona in cerca degli assassini. Nel corso delle perquisizioni all’interno dell’immobile di via Truden veniva scovato il malvivente ferito, le cui dichiarazioni permisero successivamente di identificare gli altri cinque malfattori, tre dei quali già ricercati in quanto ritenuti responsabili di rapina. Il rapporto giudiziario stilato dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Gruppo di Palermo, nel denunziare i malviventi resisi irreperibili, riferisce tra l’altro: “… le battute, i rastrellamenti nell’abitato e nelle campagne, le delicate investigazioni e le particolari indagini volte all’arresto di tutti i responsabili dell’efferato e bestiale delitto non hanno dato l’esito sperato perché la popolazione, benché indignata e fortemente disgustata contro i vili assassini del Maresciallo MESSINA e dell’Appuntato BUTIFAR, nei quali, per lunghi anni, aveva ammirato l’altissimo spirito di nobile entusiasmo per il dovere rispecchiato sempre nella più pura onestà, è rimasta inetta, senza fornire il minimo contributo a causa di un ingiustificato terrore o a causa di quella omertà polline fecondatore del traviamento morale di ogni società”. Il Maresciallo MESSINA è stato decorato di M.B.V.M. mentre l’Appuntato BUTIFAR di M.A.V.M., con decreto del 30 agosto 1952.
Palermo, 27 novembre 2011
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