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La scopertura della tela del maestro Porcasi |
E' stata una bella serata quella del 6 novembre al museo civico "Pippo Rizzo". Una serata con tanti cittadini, che hanno voluto partecipare alla presentazione del libro di Dino Paternostro "Placido Rizzotto. Alle radici dell'antimafia sociale a Corleone e in Sicilia". Rizzotto e i contadini sono ormai entrati nel cuore della gente. Il loro messaggio sta facendo vivere alla città una stagione straordinaria di impegno sociale, che sta vedendo la nascita di tante cooperative. L'ultima, "Rinascita Corleonese", sta cominciando a produrre pasta artigianale trafilata in bronzo. Lo sviluppo nella legalità che voleva Rizzotto e che adesso stanno cercando di realizzare le coop sociali antimafia. Insieme a Dino Paternostro, nella sala del museo c'erano Andrea Gianfagna (Fondazione Di Vittorio), Maurizio Pascucci (Arci Toscana), Giuseppe Carlo Marino (storico), Vito Lo Monaco (Centro Pio La Torre) e Giuseppe Lumia (Commissione nazionale antimafia), coordinati da Giuseppe Crapisi (Corleone Dialogos). E c'erano anche il sindaco di Corleone Nino Iannazzo, Angela Biondi (Camera del lavoro di Palermo), Salvatore Tripi (Flai-Cgil Sicilia), Anna Bucca (Arci Sicilia), Cosmo Di Carlo (giornalista), Giuseppe Governali (già preside del Liceo), Placido Rizzotto (nipote del sindacalista). E tanti altri cittadini, che hanno voluto onorare la memoria di un sindacalista che ha dato la sua vita per la libertà e la democrazia a Corleone e in Sicilia. Dopo la presentazione del libro, è stata scoperta la grande tela raffigurante Verro, Rizzotto e il movimento contadino corleonese, che l'artista Gaetano Porcasi ha voluto donare alla Camera del lavoro di Corleone.
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