Domenica 6 novembre, alle ore 17.00, nei locali del Museo Civico “Pippo Rizzo” di Corleone, la CGIL, il Centro Pio La Torre e l’Associazione Corleone Dialogos presentano il libro di Dino Paternostro, “Placido Rizzotto. Alle radici dell’antimafia sociale a Corleone e in Sicilia”, edito dall’Istituto Poligrafico Europeo. Interverranno, tra gli altri, Giuseppe Carlo Marino, dell’Università di Palermo, Andrea Gianfagna, segretario della Fondazione “G. Di Vittorio”, Mariella Maggio, segretaria generale Cgil Sicilia, Vito Lo Monaco, presidente del Centro “Pio La Torre”, Maurizio Pascucci, coordinatore nazionale dei campi di volontariato antimafia, Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia. Coordinerà il dibattito Giuseppe Crapisi, di “Corleone Dialogos”.
La sera del 10 marzo 1948, Placido Rizzotto, segretario della Camera del lavoro di Corleone, scomparve nel nulla. Una settimana prima, sulle Madonie, era stato assassinato il capolega di Petralia Sottana, Epifanio Li Puma. Meno di un mese dopo, a Camporeale, sarebbe stato ucciso il segretario della Federterra, Calogero Cangelosi. Sono alcuni di una lunga serie di sindacalisti, capi contadini e semplici lavoratori a cadere sotto il piombo della mafia del feudo, alla vigilia delle elezioni politiche del 18 aprile 1948.
Per uno strano caso del destino, accanto alla figura di Rizzotto vi fu il convergere di uomini che, simbolicamente, rappresentano importanti stagioni dell’antimafia. Infatti, per indagare sulla scomparsa del sindacalista arrivò a Corleone il giovane capitano dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, che scoprì gli assassini. Contemporaneamente, toccò ad un giovane studente universitario, Pio La Torre, rilanciare le lotte contadine a Corleone. E proprio allora in questo paese cominciò la lunga latitanza del boss mafioso Luciano Liggio, uno degli assassini di Rizzotto, e vennero alla ribalta due dei suoi fedelissimi luogotenenti: Totò Riina e Bernardo Provenzano.
Il libro “Placido Rizzotto. Alle radici dell’antimafia sociale a Corleone e in Sicilia”, scritto da Dino Paternostro, ricostruisce questi avvenimenti, e li inquadra nel contesto dei sommovimenti sociali e politici della Sicilia del secondo dopoguerra. Vi “scava” dentro, aiutandosi con importanti documenti, quali il Rapporto Dalla Chiesa con tutti i suoi allegati; e i verbali delle drammatiche riunioni della segreteria nazionale della Cgil, e dell’esecutivo aperto ai dirigenti delle diverse province siciliane, svoltisi dopo il sequestro del sindacalista corleonese. Racconta l’antimafia sociale di Placido Rizzotto e dei suoi contadini, ne individua i punti di forza e le debolezze, la collega con l’antimafia sociale dei nostri giorni, che vede protagonisti i soci delle cooperative che lavorano sui terreni confiscati alle mafie e i giovani volontari italiani ed europei che ne condividono l’impegno, a cui il libro è dedicato. E conclude con un messaggio di speranza: oggi, dopo più di mezzo secolo, a Corleone e in Sicilia vi sono le condizioni per battere la mafia e costruire lo sviluppo nella legalità.
L’AUTORE. È segretario della Camera del lavoro Placido Rizzotto di Corleone e responsabile del Dipartimento Legalità della Camera del lavoro metropolitana di Palermo. È direttore del periodico on-line Città Nuove e da anni collabora con il quotidiano La Sicilia, dove cura una pagina monografica settimanale per il recupero della memoria storica. Per la rivista nazionale della Cgil, Rassegna sindacale, scrive ogni mese la Lettera da Corleone, dove “racconta” all’Italia le luci e le ombre di questa città e della Sicilia.
Tra le sue pubblicazioni: A pugni nudi. Placido Rizzotto e le lotte popolari a Corleone nel secondo dopoguerra (Palermo, La Zisa, 1992); L’antimafia sconosciuta. Corleone 1893-1993 (Palermo, La Zisa, 1994); La spada e la croce. Fra Bernardo da Corleone (AdArte, Palermo 2000); Disobbedienti a Corleone. Il coraggio della verità in terra di Mafia (AdArte, Palermo, 2003); I Corleonesi. Storia dei golpisti di Cosa Nostra (Roma, L’Unità, 2005); La Lunga strage dei contadini, ap. G. C. Marino, La Sicilia delle stragi (Newton & Compton, Roma, 2007); Antologia di un’epopea contadina. I protagonisti delle lotte per la riforma agraria in Sicilia (Quaderni del Cepes, Palermo 2011).
Per il suo impegno sociale e civile, nel 2003 gli è stata conferita la Targa Giovanni Falcone e nel 2008 la Targa speciale Mario Francese. Sempre nel 2008, nell’ambito del Premio Nazionale di Poesia Alessio di Giovanni, gli è stato conferito il Premio speciale per l’impegno sociale.
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