Le associazioni fanno sapere come quello del figlio del capo dei capi sia problema dell'intero Paese Riina jr PALERMO - Il problema non riguarda il nord o il sud, ma l'Italia intera. È questa la risposta che in coro danno i presidi di Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie - di Corleone e di Padova a proposito dell'accoglienza ad un personaggio del calibro di Giuseppe Salvatore Riina, ieri uscito dal carcere dopo aver scontato una pena a otto anni e dieci mesi per associazione mafiosa.
Lui, figlio di Totò detto «Binnu u tratturi» (Bernardo, il trattore) per l'efferatezza con cui falciava le sue vittime, aveva fatto sapere che si sarebbe trasferito a Padova e sarebbe andato a lavorare presso una Onlus, ma appena fuori il carcere di Voghera è stato invece condotto a Corleone, suo paese natale. Il sindaco Iannazzo ha fatto subito sapere che la presenza del figlio del boss non era gradita perché ritenuta pericolosa per la comunità.
Nella discussione anche i ragazzi del presidio di Libera Corleone che fanno sapere «il problema non sta su dove va a finire Riina jr, se al nord o al sud, perché questo riguarda l'intero paese, ma cosa farà adesso. Non aiuta nessuno questo scontro tra nord e sud, piuttosto collaboreremo con il coordinamento di Libera Padova e ci stiamo già interrogando sul da farsi, ma sia ben chiaro che il problema riguarda l'Italia intera e non solo il Veneto o la Sicilia». Da Padova interviene Don Giorgio De Checchi: «Ci siamo posti la questione da subito perché siamo preoccupati per l'economia del nostro territorio e per le infiltrazioni mafiose nel tessuto delle aziende che con la crisi trovano varchi più facilmente accessibili, con la presenza di Giuseppe Riina non ci sentiamo tranquilli, ma per noi il problema non si esaurisce sul luogo dove andrà a vivere, ma ci chiediamo invece se questi otto anni di carcere, quasi nove, siano stati importanti per riabilitare Riina jr se si è redento da un comportamento antisociale e se è in grado adesso libero di cercare una collocazione 'pulita' nella società. Sarebbe stupido pensare che se rimane al sud il problema non riguarda il nord o viceversa, è un problema sociale che va affrontato come tale».
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Alessia Rotolo
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