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Il nazista Edwin Rommel |
La giunta del Comune a pochi chilometri da Palermo ha deciso ufficialmente di proporre l'intitolazione di una via al feldmaresciallo nazista. Protesta l'opposizione. Iniziative per contrastare la scelta da parte dell'Anpi e del Centro Impastato Il sindaco di Villabate, Gaetano Di Chiara, è convinto che ci siano due personaggi "meritevoli di essere menzionati nella toponomastica cittadina", così ha scritto nella delibera di giunta per l'intitolazione di alcune nuove strade in città. Eccoli, dunque, i nuovi eroi di Villabate: accanto a quattro ex sindaci, ci sono Manfred von Richthofen, "il leggendario barone rosso, talento puro dell'aviazione tedesca", e poi Erwin Rommel, "generale tedesco conosciuto anche con il soprannome "la volpe del deserto", morto suicida - spiega la delibera della giunta - a causa dei pesanti sospetti della sua connessione con i cospiratori nel complotto contro Hitler". Insomma, il sindaco Di Chiara, cresciuto nel movimento giovanile di Alleanza nazionale, tiene a precisare che in fondo "la volpe del deserto" è rimasta alla storia non fra i gerarchi nazisti, ma fra quelli che alla fine tentarono di fermare il Fuhrer. La delibera per l'intitolazione delle nuove strade è stata pubblicata sabato all'albo pretorio: "Non riesco ancora a crederci", dice il consigliere comunale Antonino Retaggio, che da anni si batte perché venga dedicata una strada al soldato eroe di Villabate: "Il Comune ha dimenticato Giovanni Militello - denuncia - fu catturato sul fronte russo e deportato nel campo di concentramento di Altengrabow. Il Consiglio e poi anche la giunta avevano dato parere favorevole per intitolargli una strada. Ma la pratica si è persa". Qualche mese fa, Retaggio aveva proposto di intitolare qualcosa anche a Peppino Impastato: "Sarebbe stato un modo per riscattare la nostra cittadina, tristemente famosa per gli scioglimenti del Consiglio comunale per mafia". Ma la proposta non è stata neanche presa in considerazione.
Le dichiarazioni del primo cittadino di Villabate non piacciono a Ottavio Terranova, presidente della sede di Palermo dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi): "Non si può fare un calderone della libertà e della dittatura - commenta - è accaduta una cosa vergognosa, che in qualunque modo cercheremo d'impedire. Nel momento in cui a Isnello si riporta a casa il partigiano Giovanni Ortoleva e nel momento in cui si parla di pericoli per la democrazia, questa è la conferma che stanno maturando desideri di fascismo, di totalitarismo". Il presidente dell'Associazione partigiani lancia un appello al sindaco di Villabate: "Lo invitiamo a riflettere. E comunque prenderemo iniziative in tutte le sedi perché la sua delibera non venga attuata". “Il Centro Impastato – dice il presidente Umberto Santino - ritiene semplicemente vergognosa la decisione del sindaco di Villabate di dedicare due strade a dei nazisti e di bilanciare tale scelta intitolando un'altra strada a Peppino Impastato. Una convivenza che si spiega con l'ignoranza e, peggio, con la malafede. Il Centro si dissocia da qualsiasi iniziativa che avalli queste scelte e continua la sua attività nelle scuole e nella società per affermare un'antimafia consapevole e coerente, che faccia riferimento alla radicalità e alla lucidità che caratterizzarono la vita e l'impegno di Peppino Impastato“.
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