Antonio Ingroia |
Per la verità, non è neppure del tutto vero che in passato la mafia fosse in grado di controllare tutte le forme di violenza. Non è mai stata così onnipotente, anche se è vero che prima aveva una straordinaria capacità di intervenire, e a volte punire, i responsabili degli omicidi ritenuti dannosi per l’organizzazione stessa.
Probabilmente, però, bisogna tenere conto soprattutto di quel processo evolutivo in corso che abbiamo più volte evidenziato. La mafia è sempre meno mafia militare, perché è sempre più mafia finanziaria. Allora, non possiamo escludere che le difficoltà di controllo del territorio da parte di una struttura militare indebolita si sommino ad una precisa scelta strategica derivante dai diversi interessi preponderanti. Oggi il sistema mafioso ha più interesse a fare affari anziché a contendere allo Stato il controllo del territorio. Non che vi abbia rinunciato, ma non è più la sua priorità. E forse anche per questo i capi mafia oggi sono più attenti a che non gli sfugga un affare appetibile, un’opportunità di arricchimento, anziché un omicidio non autorizzato.
Il risultato è che, se fosse esatta questa ipotesi, la mafia si sarebbe avviata verso la rinuncia ad una funzione che l’ha sempre accompagnata nella sua storia. Il garante armato dell’ordine pubblico sul territorio: una funzione che le ha garantito nei secoli il consenso delle comunità e la legittimazione perfino da parte dei poteri costituiti. Il che è coerente con la perdita di consenso che indubbiamente la mafia sta subendo negli ultimi anni. Il suo progressivo trasformarsi da sistema di potere sul territorio in holding criminale.
Fonte: Livesicilia.it
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