domenica, settembre 18, 2011
Corleone, campi di lavoro antimafia. I volontari del "Doccio" incontrano Rita Borsellino!
Oggi è stata davvero una giornata molto intensa! Dopo aver trascorso la mattinata nei campi a raccogliere pomodori, sempre con grande impegno e determinazione, nonostante il caldo e la fatica, accumulata in questi giorni, nel primo pomeriggio si parte alla volta di Canicattì, dove con grande piacere incontriamo Rita Borsellino, la quale ci dedica un ritaglio del suo tempo, prima di recarci tutti insieme in piazza Castello dove partecipiamo alla festa dell’ARCI in onore di Rita Atria, la ragazzina figlia di una famiglia mafiosa, la quale si era affidata a Paolo Borsellino, per vendicare l’uccisione del padre e del fratello, ma dopo la morte del magistrato si ritrova completamente sola e decide di togliersi la vita. Troviamo Rita Borsellino particolarmente emozionata, in quanto proprio oggi è stata diffusa la notizia della richiesta di revisione del processo avanzata dal Pm di Caltanissetta, Sergio Lari. Dopo 19 anni di confusione e depistaggi sembra si stia imboccando la strada giusta per conoscere la verità, quella verità che Rita non si è mai stancata di aspettare! Ciò che ci colpisce particolarmente dell’incontro con Rita è l’immagine che trasmette del giudice Borsellino, il quale non deve essere considerato un eroe ma un uomo comune che porta fino in fondo i suoi ideali con grande umanità e passione. Paolo cercava, infatti, di capire perché un uomo normale si trasformi in una “belva assetata di sangue e di potere”, colpevolizzando non tanto l’uomo in sé, ma tutto il contesto sociale e istituzionale che ha permesso lo sviluppo di una mentalità mafiosa che viene interiorizzata, tanto da giustificare qualsiasi sopruso. È davvero commovente il messaggio che Rita ci lascia: “non perdere mai la speranza”! Quella speranza che dovrebbe accompagnare ogni difficile percorso di cambiamento.
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