L'Ospedale di Corleone |
PALERMO - «Saranno chiusi i punti nascita che registrano meno di 500 parti l'anno sulla base delle indicazioni e criteri chiari previsti dall'accordo Stato-Regioni». Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute Massimo Russo illustrando al congresso nazionale organizzato dalla Sigo, società italiana di ginecologia e ostetricia, il decreto regionale di riordino e riorganizzazione della rete di punti nascita siciliana. «L'obiettivo è passare dagli attuali 70 a 47 - ha aggiunto Russo - salvo ulteriori riduzioni su suggerimento dei direttori generali delle aziende ospedaliere. Il decreto prevede al momento una deroga alla chiusura solo per cinque punti nascita: quelli di Bronte, Mussomeli, Nicosia, Santo Stefano di Quisquina e Corleone». Questi sono stati «salvati» dal decreto perché «si tiene conto, nel ridisegnare la mappa dei punti nascita - ha precisato -, se si tratta di zone interne, la difficoltà e la tempistica nel raggiungerli sia con le autoambulanze che con i mezzi privati e la "copertura" del presidio ospedaliero». «La scelta di oggi può sembrare impopolare - ha aggiunto - ma va nella direzione di assicurare la sicurezza delle donne e dei bambini. Ci sono, infatti, delle chiare indicazioni del Ministero della Salute che parte dalla logica di rispettare le regole. Questo provvedimento ci allinea alle altre regioni, pensate che in Emilia Romagna ci sono appena 24 punti nascita». «L'assessorato invierà al più presto - ha precisato Lia Murè, responsabile del servizio ospedaliero dell'assessorato regionale alla Salute - il decreto ai direttori generali con indicati parametri a cui attenersi. Saranno loro, sulla base di questi, a stilare un piano attuativo indicando quali chiudere e quali mantenere aperti. Si tenga in considerazione che è possibile che più centri si aggreghino pur di raggiungere il limite minimo previsto dal decreto».
Fonte: Corriere del mezzogiorno
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Non possiamo che esprimere soddisfazione nel constatare che l'assessore regionale alla salute Massimo Russo ha mantenuto l'impegno di salvare il "punto nascite" dell'Ospedale di Corleone. L'avevamo chiesto con forza, argomentando che una zona interna come il Corleonese non può essere privata del reparto di ostetricia e ginecologia. Avevamo invitato il dott. Russo per ben due volte a Corleone. Ed egli per ben due volte ha accettato l'invito, insieme al senatore Lumia. Il confronto non è stato inutile: avevamo già ottenuto il ripristino della Psichiatria (addirittura con più posti-letto), l'attivazione della Pediatria, il potenziamento del Laboratorio di analisi. E adesso il mantenimento dell'Ostetricia e Ginecologia. Siamo contenti, perchè come Comitato "Pro-Ospedale", abbiamo difeso gli interessi delle nostre popolazioni e il loro diritto alla salute. E abbiamo trovato orecchie capaci di ascoltarci. Nonostante le provocazioni gratuite di qualche "giovane" primo cittadino, interessato solo a fare un'ottusa opposizione ideologica (in proprio e per conto del solito Caputo...). dp