Presi singolarmente, alcuni potrebbero rendersi utili in qualche colonia estiva. Messi assieme costituiscono un pericolo pubblico. Il pericolo deriva dall’ignoranza che fa coppia costante con l’arroganza. La prima è direttamente proporzionale alla seconda ed entrambe hanno come effetto l’inerzia. Cioè il non far nulla. Attività disdicevole nella cosa pubblica o, per meglio dire, nell’amministrazione che diventa fannullona, distratta, scialacquatrice e allegra anche in tempo di crisi. Tutto per colpa delle cosiddette mele marce, della frutta bacata. Ora se un organismo è con il verme dentro, l’animale lo caratterizza tutto e se uno scialacqua, tutti diventano scialacquatori. La cosa si aggrava con il denaro pubblico, naturalmente. Mai con quello delle tasche dei paperoni. In considerazione degli effetti collaterali, questo sarebbe il danno minore se Partinico fosse, come Verbania Intra, o Stresa sul lago Maggiore, o una comunità balneare del nostro Bel Paese. Ma, per sua sventura, si trova in Sicilia e per giunta a mille anni luce dalla vicinissima Alcamo, e persino da paeselli come Trappeto e Balestrate, oggi ridenti cittadine della nostra costa. Non sembri un paradosso, ma tra questi centri, grandi o piccoli che siano, e il nostro c’è un abisso. Lì, ad esempio, riscontri allegria, e gli abitanti non conoscono più un comportamento anacronistico come l’annacata. A Partinico, invece, tira sempre aria di funerale e quel portamento è non solo assai diffuso, ma persiste come virtù prescelta a stile di vita. LEGGI TUTTO
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