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L'assessore Massimo Russo a Filaga |
(Enzo Coniglio) Della Sicilia e dei Siciliani è stato detto di tutto durante secoli di storia travagliata e sofferta,fatta di guerre, di rivolte e di successi. Ma su un punto si è tutti d’accordo: la Sicilia è l’autentica Araba Fenice che ogni volta sembra soccombere sotto l’attacco mortale del conquistatore di turno e poi risorgere con più forza dalle sue ceneri. È la storia millenaria che nel Mediterraneo e Medio Oriente ha contrapposto il giovane Davide al gigante Golia. Parafrasando quando Orazio diceva della conquista romana della Grecia, possiamo affermare che “la Sicilia vinta, ha vinto il feroce vincitore producendo al suo interno i necessari anticorpi e proponendosi come punto di riferimento in questo incontro dialettico di culture, civiltà, religioni e interessi economici e politici internazionali”. Questo vale per ieri ma anche e soprattutto per oggi in cui l’analisi fattuale ci presenta una Sicilia ridotta all’apparente collasso con una disoccupazione da capogiro che sfiora il 45% dei giovani e con prospettive di investimenti e di ripresa ridotte al lumicino in un mercato mondiale che pretende di essere globale e di dettare le sue leggi capestro, degno del più feroce e brutale vincitore, sotto l’egida del potente Dio-Moloch-Mercato- Capitale ormai noto con il suo vero nome: BURUNBUGIU.
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