La macchina della polizia davanti al covo |
CATANIA - In un monolocale in piazza Campo Trincerato, nel cuore del quartiere catanese di San Cristoforo, il loro regno, i capi del clan mafioso Bonaccorsi "Carateddi" stavano mettendo a punto un'azione eclatante. Ne sono convinti gli investigatori della Squadra Mobile che hanno interrotto il summit e arrestato i partecipanti: il reggente del clan, Salvatore Bonaccorso, 34 anni, figlio del boss Concetto, i suoi fedelissimi Giovanni Crisafulli e Maurizio Monsignore, Rosario Rosignoli, e Giuseppe Chiesa, un "fuoriuscito" del clan Santapaola. Tutto era pronto per un'azione militare, comprese le armi: una pistola semiautomatica armata con il cane alzato, e un revolver. I poliziotti avevano notizia della riunione di mafiosi e per eludere le vedette del clan che presidiano il quartiere di San Cristoforo hanno raggiunto piazza Campo Trincerato procedendo tra le viuzze del quartiere e in direzione opposta al senso di marcia. I cinque uomini sono rimasti così intrappolati nel monolocale e si sono arresi. Arrestata anche la proprietaria dell'appartamento, Antonella Micci Pasqualina, accusata come gli altri di detenzione illegale di arma da fuoco, e di favoreggiamento. Per la Squadra Mobile il gruppo mafioso stava per compiere un delitto, forse una risposta al tentato omicidio di Orazio Scaravilli avvenuto meno di due settimane fa. La presenza al summit di Salvatore Bonaccorsi è per gli inquirenti la conferma che il gruppo dei "Carateddi", alleato dei Lo Piccolo di Palemo, persegue ancora l'obiettivo di scalzare il clan Santapaola dal vertice catanese di Cosa Nostra. In questo quadro, gli investigatori stanno valutando anche la partecipazione all'incontro del santapaoliano Giuseppe Chiesa.
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