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Giovanni Mercatante |
Con sentenza del 29 giugno 2011 il Tribunale di Termini Imerese Sezione distaccata di Corleone, ha condannato la sig.ra Orlando Margherita, già dipendente della CICLAT S.p.A., alla pena di 20 giorni di reclusione ed al risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile, oltre al pagamento delle spese processuali, perchè responsabile ex art 610 c.p. per avere intimato al sig. Mercatante Giovanni di svolgere la funzione di autista del mezzo della CICLAT nonostante quest'ultimo avesse rilevato l'irregolarità della documentazione del mezzo stesso, "altrimenti non gli sarebbe stata segnata la giornata lavorativa". Il processo ha preso spunto dalla denuncia della parte offesa sig. Mercatante, il quale unitamente ad altri operai ex CICLAT ed ora ATO 2, ha intrapreso una serie di iniziative a tutela della propria posizione lavorativa e della propria immagine. Infatti, il sig. Mercatante, come altri lavoratori, ha anche agito presso il Tribunale di Termini Imerese, sezione lavoro, per il recupero di crediti mai pagati, ottenenendo per mezzo del patrocinio dell'avv. Pierfranco Puccio, sempre sentenze favorevoli. Il sig. Mercatante, in particolare, nel caso in esame, aveva rilevato che il mezzo della CICLAT fosse sfornito della documentazione relativa sia alla carta di circolazione che all'assicurazione, essendovi peraltro la corresponsabilità solidale del conducente, ma dinanzi al rilievo si era sentito intimare quanto sopra.
La sig.ra Orlando, quale dipendente della CICLAT stessa, aveva così commesso il reato di violenza privata ex art. 610 cpc, con la conseguente denuncia e costituzione di parte civile della parte offesa. Il provvedimento del Tribunale sopra richiamato, così come quegli altri provvedimenti emessi dai Tribunali a tutela dei lavoratori sopra citati, confermano la volontà degli operai delle ditte citate di tutelarsi dinanzi alle sedi opportune per ottenere quanto di ragione.
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