di Giorgio Petta
«La vecchia mafia non ha alcuna intenzione di ritirarsi. E tanto meno il nucleo familiare di Salvatore Riina. Nonostante la repressione delle forze dell'ordine, i processi e le condanne a pesantissime pene detentive, c'è tra questi personaggi mafiosi una perdurante, intensa vocazione a proseguire nelle attività criminali». C'è una punta di amarezza nelle parole del procuratore Francesco Messineo. Non si contano le indagini e gli arresti degli ultimi anni a carico della cosca corleonese, eppure i «peri 'ncritati» continuano a dettare legge. Se ci fossero ancora dei dubbi tra gli inquirenti, i risultati dell'inchiesta «Apice» li hanno spazzati via. Diciotto anni dopo la clamorosa cattura di «Totò u curtu» e cinque dopo quella di Bernardo Provenzano in contrada «Montagna dei Cavalli», Corleone resta infatti la «capitale» della mafia siciliana e quindi dell'intero Pianeta. LEGGI TUTTO
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