Gaetano Riina, arrestato nell'operazione "Apice" |
di DINO PATERNOSTRO
Le “carte” dell’Operazione “Apice” dei giorni scorsi hanno confermato – senza ombra di dubbio - che l’Azienda Alizoo Torre dei Fiori per anni ha pagato (e probabilmente paga ancora) il pizzo alla mafia di Riina e Provenzano. Questa notizia avrebbe potuto mettere in seria difficoltà il Comune di Corleone, compromettendone il percorso di legalità. Infatti, avrebbe avuto un effetto decisamente negativo sapere che l’Amministrazione comunale di Corleone, “città della legalità”, proprio con l’Azienda Alizoo Torre dei Fiori (che paga il pizzo a Cosa Nostra) aveva stipulato una convenzione per consentire l’uso del mattatoio ai macellai del paese, a prezzi scontati. Una convenzione che al comune costava mediamente 70 mila euro l’anno, stipulata nel gennaio del 2006. E il comune non avrebbe nemmeno potuto sostenere di non saperne niente. Che l’Azienda Alizoo Torre dei Fiori pagasse il pizzo a Cosa Nostra, infatti, era già emerso con sufficiente chiarezza dai “pizzini” trovati l’11 aprile 2006 nel covo di Bernardo Provenzano, a Montagna dei Cavalli. E i giornali (per esempio “La Repubblica ” del 10 e del 12 agosto 2006) l’avevano riportato in tutta evidenza nell’agosto del 2006. Ma il sindaco di Corleone, Antonino Iannazzo, forse si era “distratto” e non aveva letto i giornali (oppure aveva dimenticato ciò che aveva letto). Tanto che, nella seduta del 23 novembre 2007, propose al consiglio comunale di modificare qualche articolo della convenzione, che aveva già prorogato una prima volta fino al 30 settembre ed una seconda volta fino al 31 dicembre 2007. Infatti, a preoccupare il sindaco non era tanto il pensiero che il comune tenesse in vita una convenzione con un’azienda che pagava il pizzo alla mafia, ma quello di come assicurare ai macellai (che proprio poveri non erano) un risparmio maggiore sulle spese di macellazione, facendole gravare sulle casse del comune. Toccò al sottoscritto, in quella seduta, ricordare al sindaco e all’intero consiglio che il Comune di Corleone non poteva tenere in vita una convenzione con la ditta Alizoo Torre dei Fiori, che pagava il pizzo alla mafia. Lo vietava il protocollo di legalità “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, adottato dal comune, che imponeva di non stipulare contratti con le imprese che pagano il pizzo. Iannazzo provò a giustificarsi, sostenendo che non aveva guardato il nome della ditta quando aveva adottato le delibere (due) di proroga della convenzione. Una tesi-boomerang sia nel caso che fosse vera (adottare un atto ad occhi chiusi non è il massimo per un pubblico amministratore), sia nel caso che fosse un modo maldestro per coprire una “scivolata” etica. Ma, davanti all’evidenza dei fatti, fu costretto a ritirare l’atto deliberativo e nella successiva seduta consiliare del 27 dicembre 2007 rinunciò definitivamente a portarlo avanti, lasciando scadere la convenzione. Per garantire la macellazione dei capi ovini e bovini ai macellai di Corleone, si approvò una convenzione col Comune di Bisacquino. Pare, però, che Iannazzo & C. ebbero cura di far sapere (ufficiosamente) ai macellai che non gradivano la soluzione Bisacquino, che se Paternostro non avesse sollevato il problema del “pizzo”…
LEGGI I PRECEDENTI:
Il Comune di Corleone ha una convenzione con una ditta che paga il pizzo a Cosa Nostra?
Tutti i retroscena della convenzione tra il comune e Alizoo Torre dei Fiori
LEGGI I PRECEDENTI:
Il Comune di Corleone ha una convenzione con una ditta che paga il pizzo a Cosa Nostra?
Tutti i retroscena della convenzione tra il comune e Alizoo Torre dei Fiori
10 commenti:
Anche l'amministrazione cipriani stipulò contratti con la ditta del nipote di provenzano!!!!!! (Edil Gamma) per intenderci!!!!!!!!!!!!
Non so come andarono le cose ai tempi di Cipriani. Conoscendo la sua onestà politica e personale, penso che ci sarà una spiegazione. Comunque, non mi risulta che all'epoca vi fu qualche consigliere di opposizione (che magari oggi è assessore o consigliere di maggioranza), che invitò il sindaco a non procedere alla stipula del contratto. Il sottoscritto, esponendosi in prima persona, l'ha fatto. Ha detto a Iannazzo che non si devono stipulare contratti con chi paga il pizzo alla mafia. Mi pare ci sia una bella differenza. E poi, per finire, due (eventuali) torti non hanno mai fatto una ragione. Non sarà la stipula del contratto con Edigamma che oggi può giustificare il contratto con Alizoo Torre dei Fiori. O no?
Grave sono stati i contratti con la Edilgamma e grave è stato il contratto con la Alizoo!!!!!!!
Per chi come me schifa la mafia e i mafiosi pongo le due situazioni allo stesso livello!!!!!!!!!!!
Anche il contratto con Alizoo Torre dei Fiori lo ha fatto l'amministrazione Cipriani
Quando ancora non si sapeva che Alizoo pagava il "pizzo" ai boss Riina e Provenzano. Questo si è saputo con certezza nell'asto del 2006, quando sono stati resi noti i "pizzini" di Bernardo Provenzano trovati nel covo di Montagna dei cavalli. Il sindaco Iannazzo, eletto nel maggio 2007, sapeva benissimo tutto questo (ne avevano scritto abbondantemente tutti i giornali), ma ha prorogato il contratto a giugno (fino a settembre) e a settembre (fino a dicembre). A novembre ha portato in consiglio la convenzione non per revocarla, ma per estenderla ai macellai, anche a quelli non residenti a Corleone. Sono stato io ad alzarmi, espormi in prima persona, è dire questo non si può fare. Gli anonimi difensori del sindaco (magari ...) ammettano che la posizione di Iannazzo è indifendibile. E sarebbe giusto che lo stesso sindaco chiedesse scusa alla città per la clamorosa "scivolata" etica. ma non lo farà mai. Più facile recitare l'antimafalda di circostanza.
Qui non si tratta di Cipriani e Iannazzo, mettiamo da parte gli interessi politici e per una volta parliamo seriamente!!! entrambe le amministrazioni stipularono i contratti e questo è il dato di fatto!!! amministrazioni fatte da tanto di consiglio comunale!!! Poi quando un imprenditore denuncia il pizzo e viene a trovarsi solo, non penso ci sia una figura forte di stato, lo stesso che poi agevola la mafia!!!! Sicuramente se allora ci fossero state le istituzioni forse non sarebbe morto nessuno!!! Lo stato incoraggia a denunciare per fare cosa dopo? Laciarti solo!!! Quando dovrebbe mettere gli agenti a vigilare su alcuni fatti, ho l'impressione che anche loro sono i primi ad intascarsi gli stipendi puliti senza avere troppe rogne!!! La corruzione è oramai ovunque, anche il giornalismo, fatto di colori politici e di difese di interessi è una forma di terrorismo!!!!!
La stipula del contratto è solo colpa delle amministrazioni!!! forse i primi cittadini hanno chiuso un occhio per l'economia del paese!!! Queste regole a volte troppo rigide su chi paga il pizzo e non contro chi lo fa pagare, il contratto non è stipulabile ma nessuno fa nulla, cioè si vorrebbe attuare la regola del protocollo ma non si interviene concretamente!!!
Posso comprendere lo scoraggiamento di un cittadino di fronte alla complessità del problema mafia e dei suoi rapporti con le aziende, con la pubblica amministrazione e con la politica. E posso pure comprendere che la politica, le forze dell'ordine e il giornalismo non godano più di molta credibilità. Evitiamo, però, di fare troppa confusione. Qui non si tratta, appunto di Cipriani o di Iannazzo. Si tratta di un'amministrazione comunale (quella guidata da Iannazzo), che non ha interrotto il contratto con la ditta Alizoo Torre dei Fiori, nonostante fosse noto che la stessa pagasse il "pizzo" a Cosa Nostra. E che l'ha interrotto solo dopo aver fatto esporre un singolo consigliere comunale (Dino Paternostro), che ha denunciato la vicenda in aula. Per il sindaco di Corleone "città della legalità" e vice-presidente nazionale di Avviso Pubblico non è il massimo...
Paternostro canditati tu alle prossime elezione e salvaci tutti
Certo, col cognome che mi ritrovo...
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