1. OPERAZIONE VILLA MARKET
Il 21 luglio, in Cefalù (PA), oltre 100 Carabinieri del Gruppo di Monreale, a conclusione di un’attività investigativa convenzionalmente denominata “VILLA MARKET” condotta dalla Compagnia di Cefalù e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese e della Procura presso il Tribunale dei Minorenni di Palermo, hanno eseguito 20 misure cautelari (13 emesse dal GIP presso la Procura dei Minorenni - 4 agli arresti domiciliari e 9 di detenzione presso le case famiglia - e 7 emesse dal GIP presso il Tribunale di Termini Imerese - 3 con obbligo di dimora e 4 con obbligo di presentazione alla P.G.) nei confronti di altrettanti soggetti per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso (art.110 C.P. e 73 DPR 309/90).
L’attività investigativa, durata oltre 2 anni, ha permesso di:
− dimostrare la presenza a Cefalù di una rete di approvvigionamento e distribuzione di sostanze stupefacenti (prioritariamente hashish);
− stroncare una pericolosa attività di spaccio indirizzata soprattutto verso ragazzi molto giovani – quasi tutti appartenenti a famiglie bene della cittadina normanna – molti dei quali addirittura minorenni all’epoca dei fatti.
2. GENESI DELL’INDAGINE
L’investigazione è stata avviata nel novembre del 2009, a seguito dell’arresto di un giovane cefaludese, trovato in possesso di circa 160 gr. di hashish. Le operazioni eseguite dagli uomini dell’Arma consentivano di appurare che gli indagati erano soliti prelevare congrui quantitativi di droga nella città di Palermo, dove si recavano a bordo di motocicli e tramite la linea ferroviaria. Le operazioni di acquisto avvenivano attraverso la raccolta della somma necessaria da parte di coloro che, fra gli acquirenti, si portavano nel capoluogo palermitano per l’approvvigionamento. Al rientro a Cefalù, la droga veniva suddivisa fra i vari compratori, i quali, a loro volta, o ne facevano uso, in qualità di assuntori o la rivendevano ad altri clienti cefaludesi. I servizi di osservazione e le riprese video consentivano di accertare che i luoghi di incontro, smercio, distribuzione e consumo dello stupefacente, da parte dei ragazzi, erano in via prioritaria la zona denominata “Villa” di Cefalù, punto di aggregazione giovanile di questo centro, successivamente sono stati documentati incontri presso scuole, presso la Corte delle Stelle (centro polifunzionale), in C.da Spinito, nella zona della stazione ferroviaria ed “ai piedi” della Rocca. Anche le abitazioni di alcuni degli indagati sono risultate solito luogo di incontro e consumo di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno permesso di appurare, nella cittadina normanna, la presenza di due gruppi, formati per lo più da giovanissimi che agivano in maniera solidale fra loro, pronti a darsi man forte l’un l’altro, nel caso in cui un gruppo fosse rimasto momentaneamente privo di sostanze stupefacenti da spacciare, mettendosi vicendevolmente a disposizione sia per i mezzi per l’approvvigionamento che per il denaro occorrente per l’acquisto. I due gruppi erano collegati da alcune figure intermedie. Gli indagati, seppur incensurati, durante le conversazioni telefoniche, utilizzavano un linguaggio criptico cosicché con il termine “fame” si indicava la necessità di consumare droga, con i termini “arancini”, “film”, “cd”, “bulloni”, “profumi” ci si riferiva agli spinelli o con i termini “lenzuola” e “fazzoletti” si indicavano le cartine. Durante l’attività è emerso in particolare:
- il disagio dei giovani coinvolti che avevano assolutamente bisogno di sballarsi o attraverso la droga o attraverso l’alcool;
- l’attenzione a eludere i controlli dei genitori, come quando una ragazza discute con uno dei soggetti sottoposti a misura, riferendogli che la madre aveva trovato nella sua borsa le cartine che lui aveva lasciato ma le aveva riferito “che era una carta per calcare disegni” e quando due indagati discutono del fatto che la madre di uno di loro aveva rinvenuto una cospicua somma di denaro, molto probabilmente frutto dello spaccio di stupefacenti, ragion per cui aveva dovuto inventare che erano destinati ad una festa di laurea;
- la spasmodica ricerca di sostanza stupefacente per l’acquisto della quale si ricorreva a tutti i mezzi possibili compresa la vendita di monili d’oro agli esercizi commerciali preposti. In totale, durante le operazioni, sono state arrestate in flagranza di reato 6 persone e altre 30 sono state denunciate all’A.G. per reati e violazioni amministrative in materia di stupefacenti nonché guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope ( n. 6 persone ) o segnalate come assuntori.
In totale sono state sequestrate circa 500 gr di hashish.