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Souvenir mafioso ad Erice |
Provvedimento del sindaco di Erice (Trapani) contro le bancarelle che vendono gadget ironici su Cosa nostra. "Possono indurre a messaggi equivoci" Vietato esporre souvenir sulla mafia, anche se prendono in giro Cosa nostra, dunque tutti i souvenir sul tema. Lo ha deciso Giacomo Tranchida, sindaco di Erice, suggestivo borgo medievale, di grande richiamo turistico, che sovrasta Trapani. Il primo cittadino ha proibito ai commercianti di esporre pupazzi, magliette, coppole e tutti i souvenir che riportino frasi riconducibili alla mafia anche se l'organizzazione criminale viene presa in giro. "Questi gadget - ha detto Tranchida al Giornale di Sicilia - saranno pure ironici ma possono indurre a messaggi equivoci, dando ai turisti un'immagine non certamente bella del territorio". A promuovere il divieto è stato l'assessore al Centro storico Alberto Venza che ha sottolineato: "Abbiamo ricevuto diverse sollecitazioni anche da parte di personaggi illustri che hanno visitato Erice". Quello del sindaco non è un invito ma un diktat perentorio tanto che i commercianti che trasgrediranno l'ordine incorreranno in una sanzione amministrativa che potrà arrivare fino a 500 euro. A occuparsi del controllo delle bancarelle sarà la polizia municipale e le altre forze dell'ordine.
La Repubblica-Palermo, 17.06.2011
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