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Un momento della manifestazione a Palermo |
PALERMO - Sono trentenni, precari e disoccupati e hanno un' idea precisa: "E' arrivato il momento di mettere al centro dell'agenda politica la questione giovanile perchè sul loro futuro non speculi più nessuno". Ma non amano essere definiti "i nuovi indignados siciliani". Sono i partecipanti alla prima manifestazione organizzata a Palermo dal movimento le Forchette Rotte, nato il primo giugno su Facebook, che in queste settimane ha consegnato cartoline e forchette spezzate a politici, imprenditori e sindacalisti siciliani. Oltre trenta interventi si sono alternati dal palco allestito per l'iniziativa, ma anche video messaggi e diretta su internet. "E' ora di passare dalle proteste alle proposte politiche, partendo dalle nostre esperienze e dai nostri bisogni", dice Antonio Ferrante, 35 anni imprenditore agricolo, uno dei primi ad aderire al progetto. Anche Roberta Zarcone, laurea in scienze della Comunicazione, 28 anni, disoccupata è stata una delle prime ad aderire al movimento e lo ha deciso, spiega "dopo l' ennesimo scandalo, che ha avuto come protagonisti ex dirigenti della Regione siciliana, andati in pensione in anticipo per accudire parenti malati grazie a una legge regionale ad hoc". Tante le adesioni al movimento da esponenti del mondo della cultura come il musicista Roy Pacy, la scrittice Dacia Maraini, la regista teatrale Emma Dante, ma anche politici dal Presidente dell'Ars Francesco Cascio al deputato regionale e consigliere comunale Davide Faraone, e al rettore dell'ateneo palermitano Roberto Lagalla. Il passo successivo dei Forchettari adesso sarà promuovere leggi di iniziativa popolare, insieme alla costituzione di comitati territoriali in tutta la Sicilia su Facebook.
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