|
Il municipio di Corleone |
A scrutini ultimati, i cittadini di Corleone che hanno votato per i quattro referendum sono stati ben 5.254, a fronte degli 9.013 iscritti nelle liste elettorali. Cioè, il 58,29%. Un dato ancora migliore di quello nazionale del 57,10%. E se i SI ai quattro referendum a livello nazionale oscillano tra il 94 e il 95%, a Corleone invece superano il 97%. Una bella risposta democratica quella degli elettori corleonesi, che si sono sintonizzati sull'Italia migliore, quella che vuole cambiare, che sta cambiando, che vuole l'acqua pubblica, dice no al nucleare e grida che la legge dev'essere uguale per tutti. Non era scontato. Nessun partito politico, infatti, ha parlato a Corleone dei referendum. A mobilitarsi, invece, un comitato cittadino, formato dai giovani di Corleone Dialogos, dalla Cgil, dalla Cisl, da altre associazioni giovanili e da singoli cittadini. L'anno scorso hanno raccolto le firme per i due referendum sull'acqua. Quest'anno li hanno votati, insieme a quello per il nucleare e a quello sul legittimo impedimento. Ed hanno invitato i cittadini a recarsi alle urne, a votare, a dare un segnale di cambiamento. Che c'è stato: molto chiaro ed esplicito!
Sintonizzati sull'altro fronte gli amministratori comunali. Pare che abbia votato il solo assessore Pio Siragusa. Il sindaco Nino Iannazzo, a quanto pare, è andato a mare. Insieme agli altri suoi assessori. Appena torneranno, troveranno una Corleone diversa da quella che avevano lasciato. Una Corleone che ha condannato chiaramente la scelta di Iannazzo di cedere l'acquedotto comunale ad Aps (in cambio di un piatto di lenticchie: l'assunzione con contratti a termine di amici e parenti di amministratori!). Una Corleone che vuole l'energia alternativa. E non tollera i potenti che pensano di potersi permettere tutto. Compreso l'affidamento senza gara della gestione della Cascata delle Due Rocche ad una associazione "amica" (troppo anmica)!
Dino Paternostro
Nessun commento:
Posta un commento