Il sindaco Palazzolo e Giovanni Impastato nella casa |
Da una parte il fratello di Peppino, Giovanni, e il presidente del centro Impastato, Umberto Santino. Dall’altra, Salvo Vitale e alcuni ex compagni, che dicono: "L'Agenzia per i beni confiscati ha assegnato la palazzina del boss Gaetano Badalamenti all'associazione Impastato, da cui poi Giovanni è uscito in polemica. Andremo dall'avvocato se necessario". Ma il sindaco di Cinisi vuole coinvolgere tutti e convoca una riunione per oggi pomeriggio: "Assegnerò la casa del capomafia alle due associazioni, senza più divisioni"
Da un anno, ormai, si celebrano due diverse manifestazioni in ricordo di Peppino Impastato, a Cinisi. Da una parte ci sono il fratello del giovane militante antimafia ucciso nel ‘78, Giovanni, e il presidente del centro Impastato, Umberto Santino; dall’altra, Salvo Vitale e alcuni compagni di Peppino. Il movimento antimafia sembra irrimediabilmente diviso sulle strategie da mettere in campo per la lotta alla mafia. Ma la spaccatura riguarda anche altri temi. L’ultima polemica è sorta attorno all’assegnazione della palazzina confiscata al boss Gaetano Badalamenti, che dista cento passi dalla casa di Impastato. Il sindaco Salvatore Palazzolo vorrebbe farla gestire alle due associazioni che si contendono la memoria del martire di Cinisi: “Casa memoria”, animata dal fratello di Peppino, e l’associazione Impastato, di Salvo Vitale. Il primo cittadino ha convocato per oggi pomeriggio i rappresentanti dei due gruppi, proporrà la firma di una convenzione congiunta per la gestione della palazzina. Intanto, Palazzolo lancia un appello all’unità: "Bisogna iniziare una fase nuova e superare le polemiche", dice. "Le due associazioni gestiranno assieme il piano terra, al primo piano verrà invece allestita una sala lettura aperta alla città". Giovanni Impastato rilancia: "Anche noi vogliamo costruire un percorso unitario — dice — Peppino parla a tutti, sarebbe ingiusto ghettizzarlo". Salvo Vitale replica: "Siamo disponibili a collaborare con Casa memoria, ma l’immobile è stato assegnato dall’agenzia per i beni confiscati all’associazione Impastato, da cui Giovanni è uscito nel maggio 2010. Su questo non si transige, andremo anche dall’avvocato se necessario". La polemica è aperta. Dice Giovanni Impastato: "Sono stato io a dialogare con l’allora direttore dell’agenzia per i beni confiscati, il prefetto Morcone, offrendogli precise garanzie sull’utilizzazione di casa Badalamenti. Sono poi uscito in polemica dall’associazione Impastato perché non mi sono piaciute le contestazioni in piazza fatte a Santino e a Palazzolo". Il sindaco insiste: "Aspetto tutti alle 16,30 al Comune".
La Repubblica, 22.6.2011
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