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L'intervento di Serena Sorrentino |
(ANSA) Catania, 24 giugno- “La legalita’ economica e’ una precondizione per costruire un progetto per il paese. Ecco il perche’ della nostra campagna e del fatto che vogliamo lanciare a tappeto la contrattazione sulla legalita’ economica”: lo ha detto Serena Sorrentino, della segreteria nazionale della Cgil, concludendo la conferenza su legalita’ ed equita’ organizzata dalle strutture nazionale, siciliana e catanese della Cgil. Due giorni di lavori che hanno coinvolto sindacalisti siciliani e nazionali, rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, magistrati, docenti universitari. Sorrentino ha rilevato che “il fatturato delle mafie ammonta a 135 miliardi di cui 75 di utili; l’evasione fiscale e’ stimata in 130 miliardi e 60 miliardi e’ la cifra che riguarda la corruzione: ce ne sarebbe- ha sottolineato la sindacalista- per finanziare una manovra economica”. Sorrentino ha ancora detto che il sommerso ha avuto un incremento del 3% a fronte dell’1% del Pil: a tale sottrazione di risorse al pubblico- ha sostenuto- corrisponde l’aumento della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e i pensionati”. Secondo l’esponente della Cgil, a fronte di tutto cio’, “occorre invertire la filosofia degli interventi del governo, che pensa a meno vincoli, meno controlli, quando invece per costruire politiche di crescita sostenibile sono necessarie regole e controlli”. La Sorrentino ha rilevato inoltre che “per quanto riguarda il Mezzogiorno non ci sono attualmente politiche che aiutino a recuperare il differenziale col resto del paese. Oggi- ha detto- anche gli imprenditori dicono che combattere l’economia illegale sia fondamentale per lo sviluppo, ma di questo non c’e’ una parola nel piano del governo per il sud”.
Un appello alle forze economiche e sociali a costruire un “programma essenziale per la legalita’ e l’equità, da consegnare alle istituzioni e ai partiti”, l'ha lanciato la segretaria generale della Cgil Sicilia, Mariella Maggio. Partiti e istitituzioni non invitati a partecipare all’iniziativa del sindacato, che ha visto gli interventi di rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, magistrati e docenti universitari, “non per qualunquismo o spirito di antipolitica- ha sottolineato Maggio- ma perche’ la Cgil ritiene indispensabile che sia la societa’ civile, il reticolo democratico associativo, a porsi come protagonista del confronto che va chiesto prima possibile alle istituzioni politiche”. La Cgil ha gia’ alcune proposte come quella di “confiscare e riutilizzare ai fini sociali non solo i beni sottratti ai mafiosi – ha sostenuto la sindacalista- ma anche la ricchezza figlia del malaffare e della corruzione”. La Cgil propone dunque un’azione delle forze sociali ed economiche mirata a contrastare efficacemente quella “economia parallela che con l’intreccio di mafia e corruzione- ha sostenuto Mariella Maggio- centrifuga commerci, imprese, forze economiche sane, concorrenze leali di mercato, diritti dei lavoratori”. Una battaglia per la legalita’, dunque, “non solo come emergenza legata alla criminalita’ organizzata, ma – e’ la tesi della Cgil- che va estesa a tutto campo: nell’economia, nelle istituzioni, nella pubblica amministrazione, nel sistema delle imprese”.
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