Corleone invasa dai rifiuti: si attende un commissario. Sospesa da ieri la protesta degli operai sul tetto del municipio
Gli operai dell'Ato sul tetto del municipio
CORLEONE - Dopo due giorni e due notti sul tetto del municipio, gli operai di Corleone ieri mattina hanno deciso di scendere, sospendendo per qualche giorno la clamorosa protesta contro l'Ato «Alto Belice Ambiente» di Monreale, che ancora non ha pagato i salari di aprile. «Ci hanno promesso - dice Giovanni Mercatante, della Fp-Cgil di Corleone - che in tempi rapidissimi il problema degli stipendi sarà risolto. E noi abbiamo voluto dimostrare senso di responsabilità, sospendendo la protesta. Ma la nostra situazione resta drammatica: non sappiamo come pagare le bollette e mandare i bambini a scuola». Drammatica è anche la situazione igienico-sanitaria del Comune, con i cumuli d'immondizia ovunque. Anche perché gli autocompattatori dell'Ato rifiuti sono tutti fuori uso e gli operai non possono fare la raccolta. Il sindaco Antonino Iannazzo, per far fronte all'emergenza, ha emesso un'ordinanza per affidare la raccolta ad una ditta privata. Da ieri pomeriggio il servizio è ripreso lentamente. Ma l'operazione costa 800 euro al giorno, che il Comune pensa di scomputare dal costo della fattura che dovrebbe liquidare all'Ato. Da Monreale, però, i commissari che gestiscono l'ordinaria amministrazione non sono d'accordo. «Nessuno ha autorizzato il Comune di Corleone a ricorrere alle ditte private. Noi non riconosceremo la spesa», dicono. Intanto, ieri si è tenuto presso l'assessorato regionale all'Energia l'incontro con i commissari per trovare una via d'uscita. L'ipotesi sarebbe che l'assessore Marino nomini un commissario ad acta per ogni Comune, col compito di recuperare i crediti dell'Ato e verificare che siano previsti nei bilanci. Ma il provvedimento è stato rinviato ad oggi.
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